Come andare al di là delle semplici "risate scanzonate"
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di Paola Dei
SIENA. Al Cinema Metropolitan in proiezione il film di Paolo Ruffini con il titolo: Tutto molto bello con Paolo Ruffini, Frank Matano, Nina Senicar, Chiara Franxini, Gianluca Fubelli, Ahmed Hafiene. Sceneggiatura di Giovanni Bognetti.
SIENA. Al Cinema Metropolitan in proiezione il film di Paolo Ruffini con il titolo: Tutto molto bello con Paolo Ruffini, Frank Matano, Nina Senicar, Chiara Franxini, Gianluca Fubelli, Ahmed Hafiene. Sceneggiatura di Giovanni Bognetti.
La commedia brillante sulle corde del regista, narra le vicende di Giuseppe e Antonio, rispettivamente Ruffini e Matano che presentano caratteristiche caratteriali agli antipodi.
Giuseppe, marito di Anna, alias Chiara Francini, è un uomo puntiglioso che mette sopra ogni cosa il senso del dovere e lavora alla Agenzia delle Entrate, professione che gli tira addosso un buon numero di antipatie, compresa quella del padre di lei Marcello, proprietario di un negozio di scarpe. Antonio al contrario è generoso e socievole e si fida del prossimo. Trascinatore di entusiasmi non riuscirà però ad esserlo completamente con Giuseppe. Mentre Giuseppe non dà mai del tu a nessuno, Antonio trova un nomignolo affettuoso per tutti. I due si incontrano nella sala d’aspetto di un ospedale mentre attendono la nascita dei rispettivi figli. Qui i due decidono di mangiare una pizza insieme è le vicende che ne susseguono vanno dall’assurdo al comico. Come è prevedibile, i pensieri di Giuseppe sono tutti rivolti all’aspetto organizzativo della questione, mentre Antonio è sereno e vive la paternità in modo molto scanzonato.
Incentrato sulle polarità dei due protagonisti e sulla simpatia degli attori, non ultima Chiara Francini, in un ruolo più di sentimento rispetto agli altri da lei interpretati, il film strappa due risate all’italiana in un crescendo di coinvolgimento che raggiunge l’apice negli ultimi quindici minuti, inaspettatamente e con toni diversi da quelli forzatamente ironici della prima parte.
Paolo Ruffini ce lo propone come seconda fatica alla regia dopo il film Fuga di cervelli del 2013 mostrandoci un desiderio di ricerca e di senso che cerca di andare al di là delle semplici “risate scanzonate”.