Il film di apertura della 71a Mostra d'Arte Cinematografica
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di Paola Dei
VENEZIA. Una impeccabile Luisa Ranieri in abito blu ha dato il via nella sala Grande del Lido di Venezia alla 71a Mostra d’Arte Cinematografica. Spigliata, elegante, sobria, ha illuminato il palco per presentarci Paolo Baratta, presidente della Biennale, i presidenti delle varie sezioni in concorso e i giurati. Fra loro Alice Rorwacher e Carlo Verdone.
In sala illustri presenze a cominciare dal nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poi Dario Franceschini, ministro Beni e Attività Culturali e del Turismo, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, Nicola Borrelli, direttore generale per il cinema e molti altri.
A seguire dopo la cerimonia di apertura la proiezione del film di Alejandro Gonzalez Inarritu, che con la sua squadra di attori Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Andrea Riseborough ed Amy Ryan ha presentato assieme al regista Birdman (o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza). Un’opera “sperimentale”, come la definisce lo stesso regista, “girata in lunghi piani sequenza legati tra loro da invisibili suture digitali”. “È stato un po’ come lavorare a teatro. La mia intenzione era proprio quella di unire le due forme di espressione in un film”.
Ritmi incalzanti per parlare di amore e successo, in cui si mescolano malattia, destino e desiderio di riscatto, alternati a momenti di grande drammaticità. Il protagonista è un attore con disturbi schizoaffettivi che per molti anni ha interpretato il ruolo di Birdman al cinema e che, per gratitudine verso colui che ritiene il suo mentore, decide di calcare il palcoscenico di Brodway.