Il film di Krokidas sulla beat generation
di Paola Dei
SIENA. Dal 17 ottobre nelle sale una Beat Generation tutta da scoprire con la regia di John Krokidas e Daniel Redcliffe, il mitico maghetto di Herry Potter che, cresciuto e con gli occhi scuri anzichè azzurri, interpreta Allen Ginsberg durante il suo periodo alla Colombia University dove incontra Jack Kerouac interpretato da Jack Huston e William S. Burroughs, interpretato da Ben Foster. Vita ed anni ruggenti di uno dei maggiorit poeti della Beat Generation, presentato nella Sezione Giornate degli Autori alla 70a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Titolo originale del film “Kill your darling. A true story of obsession and murder”, letteralmente: “Uccidi i tuoi cari. Una storia vera di ossessione e omicidio”.
Entrato alla Columbia University, Allen conosce un gruppo di giovani ribelli che lo introducono alla prosa libera, alle droghe e ad uno stile di vita relativista e anarchico, in una visione dell’uomo che fu la premessa sia dei movimenti hippy, sia del periodo definito “68” come l’anno in cui esordì, durante il quale fondamentale diveniva l’assunzione di sostanze per allargare i confini della conoscenza. Appena giunge al Campus universitario, Allen incontra Lucien Carr, da cui è molto affascinato e sedotto e sarà proprio Lucien a fargli conoscere Kerouac in mezzo a sperimentazioni di ogni sorta, nelle quali i giovani ribelli giocano anche con la vita e con la morte. I rappresentanti del movimento della beat Generation ritenevano che la loro rivoluzione dovesse essere prima spirituale poi diffondersi in tutte le aree della vita. Pieni di sogni, desiderosi del nuovo i ragazzi ribelli, dapprima disprezzati, divengono poi il simbolo di una società colta e ricercata che inneggia ad una connotazione estetica pura, dove il linguaggio semplice e diretto rappresenta il fulcro di una verità spesso nascosta nelle ipocrisie sociali. Una rivoluzione culturale che ancora oggi lascia sorpresi per l’irruenza con la quale riuscì a cambiare le menti delle giovani generazioni e non solo.
La beat generation con i suoi sogni, con i suoi eccessi, con i suoi toni scuri illuminati dalla speranza di un mondo nuovo emerge in tutta la sua verità in una pellicola che ci mostra un pezzo di storia della nostra cultura.
SIENA. Dal 17 ottobre nelle sale una Beat Generation tutta da scoprire con la regia di John Krokidas e Daniel Redcliffe, il mitico maghetto di Herry Potter che, cresciuto e con gli occhi scuri anzichè azzurri, interpreta Allen Ginsberg durante il suo periodo alla Colombia University dove incontra Jack Kerouac interpretato da Jack Huston e William S. Burroughs, interpretato da Ben Foster. Vita ed anni ruggenti di uno dei maggiorit poeti della Beat Generation, presentato nella Sezione Giornate degli Autori alla 70a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Titolo originale del film “Kill your darling. A true story of obsession and murder”, letteralmente: “Uccidi i tuoi cari. Una storia vera di ossessione e omicidio”.
Entrato alla Columbia University, Allen conosce un gruppo di giovani ribelli che lo introducono alla prosa libera, alle droghe e ad uno stile di vita relativista e anarchico, in una visione dell’uomo che fu la premessa sia dei movimenti hippy, sia del periodo definito “68” come l’anno in cui esordì, durante il quale fondamentale diveniva l’assunzione di sostanze per allargare i confini della conoscenza. Appena giunge al Campus universitario, Allen incontra Lucien Carr, da cui è molto affascinato e sedotto e sarà proprio Lucien a fargli conoscere Kerouac in mezzo a sperimentazioni di ogni sorta, nelle quali i giovani ribelli giocano anche con la vita e con la morte. I rappresentanti del movimento della beat Generation ritenevano che la loro rivoluzione dovesse essere prima spirituale poi diffondersi in tutte le aree della vita. Pieni di sogni, desiderosi del nuovo i ragazzi ribelli, dapprima disprezzati, divengono poi il simbolo di una società colta e ricercata che inneggia ad una connotazione estetica pura, dove il linguaggio semplice e diretto rappresenta il fulcro di una verità spesso nascosta nelle ipocrisie sociali. Una rivoluzione culturale che ancora oggi lascia sorpresi per l’irruenza con la quale riuscì a cambiare le menti delle giovani generazioni e non solo.
La beat generation con i suoi sogni, con i suoi eccessi, con i suoi toni scuri illuminati dalla speranza di un mondo nuovo emerge in tutta la sua verità in una pellicola che ci mostra un pezzo di storia della nostra cultura.