
SIENA. Accordi di collaborazione e scambio nell’ambito della ricerca, della didattica, della formazione specialistica dei medici sono stati raggiunti tra Università di Siena, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e alcune delle più importanti istituzioni universitarie e ospedaliere della Repubblica Popolare Cinese. Questi gli obiettivi conseguiti dal rettore, Silvano Focardi, dal preside della Facoltà di Medicina, Gian Maria Rossolini e dal direttore generale delle Scotte, Paolo Morello Marchese, appena rientrati da un viaggio di lavoro in Cina, nel quale hanno incontrato alti funzionari ministeriali e rettori di Atenei. Grazie a un solido rapporto di collaborazione instaurato da tempo tra Regione Toscana e Cina, lo staff senese ha portato a casa concreti risultati, con ben cinque progetti innovativi.
“E’ stato un confronto costruttivo e produttivo – conferma Morello – la nostra università è tra le più antiche del mondo; quelle cinesi, anche se più giovani, sono molto dinamiche, con forti margini di sviluppo e immense casistiche”.
In Cina si stima che ci siano 450 milioni di persone tra 0 e 18 anni ma, ogni anno, più
di 40 mila bambini si ammalano di tumore e quindi lavorare su casistiche del genere può permettere alle professionalità senesi di esprimersi al meglio in piena collaborazione con i colleghi asiatici.
“Cultura, storia e competenza da un lato e forte dinamismo dall’altro – aggiunge il rettore Focardi – creano una sinergia ideale per sviluppare innovativi progetti di ricerca da ambo le parti”.
In particolare sono stati sottoscritti diversi accordi con le istituzioni universitarie di Pechino. E’ stato ampliato il programma di formazione clinica già in essere tra la Regione Toscana e il Ministero della Salute cinese per aggiungere una formazione specialistica manageriale ai medici che già da un anno sono in tirocinio alle Scotte, con convenzione tra Università, ospedale e Dipartimento Risorse Umane e Sviluppo del Ministero della Sanità cinese. Sono stati stipulati inoltre due accordi-quadro per lo scambio di studenti e l’avvio di progetti di ricerca, organizzazione di convegni e percorsi formativi con partecipazione economica del Ministero cinese. Grazie anche a un medico emiliano, il dottor Pierluigi Cecchi, che da anni si è trasferito in Cina per occuparsi di bambini colpiti da handicap psico-fisico in collaborazione con la onlus italiana Solidarietà e Servizio, gli accordi sono stati siglati con la II^ Università di Pechino e con la Capital Medical University, che raggruppano ben 15 ospedali con 20 mila dipendenti, 1.000 professori ordinari e 2.000 associati. Un’altra università con cui è stato sottoscritto un accordo è quella di Medicina Tradizionale Cinese, la più importante al mondo per i metodi tradizionali.
“Questo accordo – spiega Rossolini – estende il progetto già in essere tra Regione Toscana, Università di Pechino e Università di Firenze, alla nostra università, in modo da attivare uno specifico master in medicina tradizionale cinese. In questo modo nella
nostra regione ci sarà la garanzia, per tutti i medici interessati, di accedere ad una formazione originale e di massimo livello in questo particolare ambito”. Negli ultimi anni infatti la Regione Toscana ha fortemente investito nelle medicine complementari con specifici percorsi dedicati ad agopuntura, fitoterapia e omeopatia e, in questo modo, il Sistema Sanitario Regionale potrà garantire attività professionali certificate.
L’Università di Siena, infine, con il dipartimento di Scienze Ambientali, parteciperà ad un progetto di collaborazione italo-cinese per la protezione dell’ambiente, con particolare attenzione a valutazione e gestione degli incidenti industriali, valutazione e controllo su qualità dell’aria ed energie alternative, emissioni di mercurio, gestione dei rifiuti ospedalieri, gestione aree ambientali e sviluppo sostenibile.
“E’ stato un confronto costruttivo e produttivo – conferma Morello – la nostra università è tra le più antiche del mondo; quelle cinesi, anche se più giovani, sono molto dinamiche, con forti margini di sviluppo e immense casistiche”.
In Cina si stima che ci siano 450 milioni di persone tra 0 e 18 anni ma, ogni anno, più
di 40 mila bambini si ammalano di tumore e quindi lavorare su casistiche del genere può permettere alle professionalità senesi di esprimersi al meglio in piena collaborazione con i colleghi asiatici.
“Cultura, storia e competenza da un lato e forte dinamismo dall’altro – aggiunge il rettore Focardi – creano una sinergia ideale per sviluppare innovativi progetti di ricerca da ambo le parti”.
In particolare sono stati sottoscritti diversi accordi con le istituzioni universitarie di Pechino. E’ stato ampliato il programma di formazione clinica già in essere tra la Regione Toscana e il Ministero della Salute cinese per aggiungere una formazione specialistica manageriale ai medici che già da un anno sono in tirocinio alle Scotte, con convenzione tra Università, ospedale e Dipartimento Risorse Umane e Sviluppo del Ministero della Sanità cinese. Sono stati stipulati inoltre due accordi-quadro per lo scambio di studenti e l’avvio di progetti di ricerca, organizzazione di convegni e percorsi formativi con partecipazione economica del Ministero cinese. Grazie anche a un medico emiliano, il dottor Pierluigi Cecchi, che da anni si è trasferito in Cina per occuparsi di bambini colpiti da handicap psico-fisico in collaborazione con la onlus italiana Solidarietà e Servizio, gli accordi sono stati siglati con la II^ Università di Pechino e con la Capital Medical University, che raggruppano ben 15 ospedali con 20 mila dipendenti, 1.000 professori ordinari e 2.000 associati. Un’altra università con cui è stato sottoscritto un accordo è quella di Medicina Tradizionale Cinese, la più importante al mondo per i metodi tradizionali.
“Questo accordo – spiega Rossolini – estende il progetto già in essere tra Regione Toscana, Università di Pechino e Università di Firenze, alla nostra università, in modo da attivare uno specifico master in medicina tradizionale cinese. In questo modo nella
nostra regione ci sarà la garanzia, per tutti i medici interessati, di accedere ad una formazione originale e di massimo livello in questo particolare ambito”. Negli ultimi anni infatti la Regione Toscana ha fortemente investito nelle medicine complementari con specifici percorsi dedicati ad agopuntura, fitoterapia e omeopatia e, in questo modo, il Sistema Sanitario Regionale potrà garantire attività professionali certificate.
L’Università di Siena, infine, con il dipartimento di Scienze Ambientali, parteciperà ad un progetto di collaborazione italo-cinese per la protezione dell’ambiente, con particolare attenzione a valutazione e gestione degli incidenti industriali, valutazione e controllo su qualità dell’aria ed energie alternative, emissioni di mercurio, gestione dei rifiuti ospedalieri, gestione aree ambientali e sviluppo sostenibile.