SIENA. Venerdì (12 marzo) l’Arci di Siena aderirà allo sciopero generale di quattro ore proclamato dalla Cgil a livello nazionale per chiedere un fisco più equo, difendere il lavoro e le politiche di accoglienza e ribadire la contrarietà alle nuove forme di schiavitù che colpiscono i migranti.
"L’Arci di Siena – affermano dal Comitato provinciale – condivide le richieste avanzate dalla Cgil, quali il blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali da estendere anche ai precari, la messa in campo di strumenti di politica industriale in grado di evitare la chiusura delle aziende, di promuovere la ricerca e lo sviluppo del Mezzogiorno; la riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, attraverso una riforma del fisco che garantisca maggiore equità; le politiche di accoglienza e di lotta alle nuove schiavitù; la regolarizzazione dei migranti che lavorano o sono alla ricerca di lavoro; l’abolizione del reato di clandestinità; il ritiro del disegno di legge di riforma del diritto del lavoro che cancella l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori”.
“Con queste premesse – aggiungono dal Comitato dell’Arci senese – lo sciopero di venerdì rappresenta una scadenza fondamentale per provare a tessere la trama di un lavoro comune indispensabile per costruire un futuro diverso nel nostro Paese e saremo in piazza, a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, dei precari e dei migranti, cercando anche di favorire la più ampia partecipazione possibile”.
"L’Arci di Siena – affermano dal Comitato provinciale – condivide le richieste avanzate dalla Cgil, quali il blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali da estendere anche ai precari, la messa in campo di strumenti di politica industriale in grado di evitare la chiusura delle aziende, di promuovere la ricerca e lo sviluppo del Mezzogiorno; la riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, attraverso una riforma del fisco che garantisca maggiore equità; le politiche di accoglienza e di lotta alle nuove schiavitù; la regolarizzazione dei migranti che lavorano o sono alla ricerca di lavoro; l’abolizione del reato di clandestinità; il ritiro del disegno di legge di riforma del diritto del lavoro che cancella l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori”.
“Con queste premesse – aggiungono dal Comitato dell’Arci senese – lo sciopero di venerdì rappresenta una scadenza fondamentale per provare a tessere la trama di un lavoro comune indispensabile per costruire un futuro diverso nel nostro Paese e saremo in piazza, a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, dei precari e dei migranti, cercando anche di favorire la più ampia partecipazione possibile”.