Apertura con Gravity, poi il film di Emma Dante...
di Paola Dei
VENEZIA. Sotto il cielo stellato della laguna veneziana si è aperta il 28 agosto 2013, la 70a Mostra d’Arte CInematografica che ha visto come madrina della Cerimonia di inaugurazione, la modella Eva Riccobono che ha introdotto le giurie e rispettivamente il presidente della Biennale Paolo Baratta e il direttore Alberto Barbera.
La Mostra si è aperta con il film Gravity di Alfonso Cuaròn, protagonisti Sandra Bullock e George Clooney. Una pellicola fantascientifica che insegna come gli eventi avversi non assumano sempre e soltanto connotazioni negative, ma siano un mezzo per farci scoprire le risorse nascoste in ognuno di noi. A seguire la cena di gala con personalità del Mondo della cultura, della politica, dell’arte, del gossip.Giovedì le proiezioni ufficiali per il Leone d’oro e per i premi delle altre sezioni con i rispettivi presidenti di giuria. A presiedere il Concorso Ufficiale Bernardo Bertolucci.
La Mostra si è aperta con il film Gravity di Alfonso Cuaròn, protagonisti Sandra Bullock e George Clooney. Una pellicola fantascientifica che insegna come gli eventi avversi non assumano sempre e soltanto connotazioni negative, ma siano un mezzo per farci scoprire le risorse nascoste in ognuno di noi. A seguire la cena di gala con personalità del Mondo della cultura, della politica, dell’arte, del gossip.Giovedì le proiezioni ufficiali per il Leone d’oro e per i premi delle altre sezioni con i rispettivi presidenti di giuria. A presiedere il Concorso Ufficiale Bernardo Bertolucci.
Fra i primi film proiettati: Via Castellana Bandiera di e con Emma Dante, Elena Cotta ed Alba Rohrwacher. La metafora di una Italia divisa in due, come la regista ha definito la sua opera, che porta alle estreme conseguenze l’orgoglio, le faide familiari, i soprusi, le ingiustizie… Una Italia non certo degna di encomio che fa però riflettere e permette di confrontarci con la realtà di altri paesi.
Fra le pellicole in concorso: Joe di David Gordon Green con Nicolas Cage, opera che ha suscitato interesse soprattutto per l’interpretazione dello stesso Cage, calatosi perfettamente nel carattere del protagonista. Die Frau des Polizisten di Philip Groning, merita un elogio per la capacità di raccontare la drammaticità di relazioni ingestibili con atmosfere che ci permettono di coglierne tutto il Patòs senza pruderie, tragedie, inutili sentimentalismi. Anche Philomena di Stehen Frears è un opera degna di nota, con l’ironia necessaria a far digerire situazioni ed emozioni di intenso spessore emotivo.
Insomma per adesso fra alti e bassi la Mostra non deude… attendiamo il resto ed a risentirci a brevissimo…