di Tobia Bondesan
SIENA. L’appuntamento è sempre il solito: Siena, ore nove, piazza Matteotti.
La manifestazione prevista per il 12 marzo sembra seguire le orme dei mesi di contestazione alla ormai celeberrima “riforma Gelmini”, che sembrava essersi arrestata nei mesi più freddi dell’anno e che riprende dopo l’ultima neve.
Ma stavolta con una marcia in più: si inserisce nel contesto di una giornata di sciopero dei lavoratori all’indomani di provvedimenti legislativi che cambiano profondamente il quadro dell’istruzione, del rapporto tra i giovani, la loro formazione ed il loro lavoro nel domani. In piazza anche il personale docente (soprattutto formato da giovani precari, ma non solo) insieme a universitari e studenti medi.
La manifestazione, promossa dall’Unione degli Studenti e dall’Unione degli Universitari, è indetta al fine di contestare la legge Gelmini, la legge Tremonti (133) e la nuova legge sull’apprendistato (1441-quater): gli studenti criticano alla base il nuovo sistema di licei/istituti ed il metodo di approccio all’istruzione, basato sulla dicotomia tra studio e precoce avvio al lavoro. Tutto questo nell’ambito di una crisi economica che sembra debba pesare sulla testa degli studenti sottoforma di ingenti tagli.
In un clima di aperto conflitto, che non sembra destinato a finire in breve tempo, ci vengono snocciolati dagli organizzatori della manifestazione i punti cruciali delle critiche mosse all’impianto proposto dal governo: i 17mila professori licenziati, la riduzione dell’orario scolastico, la riduzione dell’obbligo scolastico, l’introduzione dell’apprendistato già dai 15 anni, la riduzione del numero dei licei, la riduzione delle materie di specializzazione negli istituti tecnici, l’eliminazione generalizzata di materie di culturali0.
Ed è subito protesta: già da qualche giorno fuori da alcuni licei ed istituti senesi sono spuntati striscioni di denuncia, domani la prova della piazza: in quanti avranno il coraggio di sfidare il pungente freddo mattutino per scendere in corteo?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA. L’appuntamento è sempre il solito: Siena, ore nove, piazza Matteotti.
La manifestazione prevista per il 12 marzo sembra seguire le orme dei mesi di contestazione alla ormai celeberrima “riforma Gelmini”, che sembrava essersi arrestata nei mesi più freddi dell’anno e che riprende dopo l’ultima neve.
Ma stavolta con una marcia in più: si inserisce nel contesto di una giornata di sciopero dei lavoratori all’indomani di provvedimenti legislativi che cambiano profondamente il quadro dell’istruzione, del rapporto tra i giovani, la loro formazione ed il loro lavoro nel domani. In piazza anche il personale docente (soprattutto formato da giovani precari, ma non solo) insieme a universitari e studenti medi.
La manifestazione, promossa dall’Unione degli Studenti e dall’Unione degli Universitari, è indetta al fine di contestare la legge Gelmini, la legge Tremonti (133) e la nuova legge sull’apprendistato (1441-quater): gli studenti criticano alla base il nuovo sistema di licei/istituti ed il metodo di approccio all’istruzione, basato sulla dicotomia tra studio e precoce avvio al lavoro. Tutto questo nell’ambito di una crisi economica che sembra debba pesare sulla testa degli studenti sottoforma di ingenti tagli.
In un clima di aperto conflitto, che non sembra destinato a finire in breve tempo, ci vengono snocciolati dagli organizzatori della manifestazione i punti cruciali delle critiche mosse all’impianto proposto dal governo: i 17mila professori licenziati, la riduzione dell’orario scolastico, la riduzione dell’obbligo scolastico, l’introduzione dell’apprendistato già dai 15 anni, la riduzione del numero dei licei, la riduzione delle materie di specializzazione negli istituti tecnici, l’eliminazione generalizzata di materie di culturali0.
Ed è subito protesta: già da qualche giorno fuori da alcuni licei ed istituti senesi sono spuntati striscioni di denuncia, domani la prova della piazza: in quanti avranno il coraggio di sfidare il pungente freddo mattutino per scendere in corteo?
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