Chiesto il sequestro dei documenti e l'interdizione degli ideatori del trasferimento
Come si ricorderà, la banca Monte dei Paschi decise di “esternalizzare” l’attività di back office (svolta dal Consorzio Operativo della banca stessa) e di affidare il lavoro ad una società esterna. A marzo del 2013 costituì la Divisione Attività Amministrative Contabili Ausiliarie (DAACA), un ramo d’azienda in cui fece confluire circa 1066 dipendenti di tutta Italia. Secondo il denunciante, il trasferimento dei dipendenti alla Daaca fu effettuato senza logiche oggettive di ruolo e mansioni e con uno scopo discriminatorio. Inoltre, fa riferimento a “spostamenti” successivi di dipendenti.
Successivamente Bassilichi spa e Accenture spa costituirono una nuova società, la Fruendo, che avrebbe dovuto occuparsi del lavoro di back office per conto di Mps ed altri istituti di credito. Per svolgere tale compito si accordò con Mps per trasferire i lavoratori Daaca nella nuova società. Il 31 dicembre 2013 gli “esternalizzati” ricevettero una scarna e-mail di saluto dalla banca, mentre Fruendo, con una lettera firmata dall’ad Attilio Serrone, comunicava loro l’acquisizione del ramo d’azienda ed il passaggio alle dipendenze della nuova società. Mantenendo i trattamenti retributivi, l’inquadramento e la sede di lavoro. Contestualmente si annunciava che il tfr di ciascun dipendente veniva trasferito integralmente a Fruendo.
La denuncia presentata il 13 maggio scorso sostiene che ai sensi dell’articolo 2112 è illegale che un ramo d’azienda venga trasferito ad una società appositamente creata. E che quindi le due parti avrebbero agito per aggirare le norme giuslavoristiche e che i movimenti del personale non hanno tenuto conto delle specifiche mansioni e qualifiche. A tutto questo va aggiunto che – alla costituzione del Consorzio tra Mps e Banca Toscana – era stato garantito ai dipendenti della allora Banca Toscana che avrebbero mantenuto il diretto rapporto di lavoro all’interno della struttura della banca stessa. All’atto della successiva fusione – di conseguenza – l’impegno sarebbe stato trasferito al Monte dei Paschi.
Pertanto l’esposto – che si affianca alle richieste in sede civile già avanzate da molti dipendenti patrocinati dall’avvocato De Mossi – ha richiesto il sequestro dei documenti relativi alla cessione della Daaca che si trovino negli uffici di Mps, Bassilichi e Fruendo e soprattutto l’interdizione di tutte le persone che hanno concorso all’ideazione ed all’attuazione del trasferimento del ramo d’azienda con le modalità descritte, se queste dovessero configurare comportamenti volti ad aggirare la legge ed a danneggiare i dipendenti.