La diagnosi precoce tramite questo tipo di analisi permette di ridurre del 20% il tasso di mortalità del tumore al polmone
MILANO. “Una svolta epocale per la lotta al tumore del polmone”. All’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) ne sono convinti tutti, dopo che i dati finali dello studio Cosmos sui grandi fumatori, eseguito a Milano, sono risultati essere in linea con quelli resi noti un mese fa dal National Cancer Institute (Nci) negli Usa, secondo cui la diagnosi precoce con Tac spirale nei soggetti a rischio permette di ridurre del 20% il tasso di mortalità di questo tumore. Lo ha comunicato il direttore scientifico dell’Ieo, Umberto Veronesi insieme ai suoi più stretti collaboratori, precisando che i risultati dell’Ieo sono, anzi, molto più incoraggianti di quelli del NCI, prefigurando una riduzione della mortalità fino al 50%. L’oncologo milanese ha anche spiegato il perché di questa diversità: lo studio americano dal 2002 ha riguardato 53 mila grandi fumatori sottoposti a tre Tac spirale annuali. E’ stato uno studio randomizzato, con gruppo di controllo, conclusosi anzitempo per motivi etici, quando ci si è resi conto che non era giusto privare dell’esame metà della popolazione sottoposta a studio. Al contrario, lo studio Cosmos, fatto senza un gruppo di controllo (cioé esaminando alla Tac spirale tutti i soggetti arruolati) ha coinvolto in totale 6200 forti fumatori, senza limitarsi a sole tre Tac, ma continuando a seguirli annualmente. All’Ieo sono state eseguite così 40 mila Tac, diagnosticando 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi allo stadio iniziale. “Grazie allo studio Cosmos – ha concluso Umberto Veronesi – il cancro del polmone, da 30 anni big killer inchiodato a una sopravvivenza del 15% potrà avere una diagnosi precoce con la Tac spirale, come il tumore della mammella con la mammografia, quello al collo dell’utero col pap test. E sappiamo bene che se individuato a uno stadio di pochi millimetri, è guaribile”.