Il vicepresidente della Commissione Sanità in Regione chiede delucidacioni e dice: "Suggestivo che Grazioso compaia anche nel crac di Massa"
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FIRENZE. «Evidentemente non ululavamo alla luna, quando chiedevamo con interrogazioni e con un intervento in aula chiarezza sulle procedure che avevano portato, nel 2011, alla nomina di Tommaso Grazioso a capo del settore bilancio della Asl 7 di Siena. Peccato che, a distanza di sedici mesi, la Giunta non si sia ancora preoccupata di rispondere alle nostre domande, fondate su carte e delibere»: la considerazione arriva dal Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (FI), che stamani (14 maggio) ha appreso dalla stampa degli avvisi di garanzia che nei giorni scorsi hanno raggiunto gli ex vertici dell’azienda sanitaria senese per vicende legate ad alcune assunzioni, tra cui proprio quella di Tommaso Grazioso. Il ruolo dell’ex capo del settore bilancio era salito all’attenzione del Vicepresidente della Commissione sanità dopo che il direttore generale della Asl 7 Nicolò Pestelli e il presidente del Collegio dei sindaci revisori lo avevano chiamato in causa – tra il luglio e l’agosto 2012 – in una lettera-esposto circa un disavanzo di bilancio della stessa Asl quantificato in oltre 10 milioni di euro. Da allora Mugnai non ha mai smesso di cercare risposte.
«Ricostruendo i fatti e andando indietro nel tempo – racconta Mugnai che tutti quei dati e quegli atti li ha resi oggetto di più interrogazioni tutt’ora senza risposta – abbiamo rilevato che la persona in questione arriva alla Asl senese come dirigente amministrativo a tempo determinato già nel 2009. Esploso il caso del crac nella Asl 1 di Massa Carrara, entra a far parte di un team capitanato da Niccolò Persiani che ha l’incarico di “sostenere il lavoro contabile” del commissario presso la Asl 1 per condurre verifiche contabili; di questo si trova traccia negli atti in giacenza presso gli archivi della Camera dei Deputati. Terminato quell’incarico, il professionista rientra a Siena. E’ adesso che, dopo avere annullato un bando per un concorso pubblico aperto già emanato per individuare il responsabile dell’Unità Operativa Gestioni Economiche e Finanziarie e dopo una breve selezione, la direttrice generale dell’epoca Laura Benedetto gli conferisce la responsabilità in via esclusiva, con effetto retroattivo, proprio per quella posizione professionale, mantenuta fino all’estate 2012, ovvero fino alla lettera-esposto del nuovo direttore generale della Asl 7 Pestelli, subentrato a Benedetto, e dei revisori. Da allora il dirigente non è più rientrato nel suo posto di lavoro presso l’Ausl 7 di Siena, e attualmente non è più un dipendente della stessa azienda».
A seguito di tale ricostruzione, Mugnai aveva formalizzato ripetutamente (la prima volta nell’interrogazione del 30 luglio 2012 e l’ultima in quella del 8 gennaio 2013 entrambe qui in allegato ed entrambe ancora in attesa di risposta da parte della giunta, oltre che in interventi in aula a partire dal 9 agosto 2012 ndr) la richiesta di avere «tutti gli atti e documenti relativi alla procedura selettiva di cui sopra», ma senza esito. «A quanto pare – osserva oggi l’esponente di Fi – quei dubbi non sono rimasti solo nostri e, ferma restando la presunzione d’innocenza per tutti gli indagati – è ovvio che in questa storia c’è più di un aspetto che necessita di maggior chiarezza. Se non a noi, adesso le risposte dovranno arrivare alla procura che farà il suo lavoro. A noi spettano invece risposte politiche, e con fiducia rimaniamo ad attenderle e non smettiamo di sollecitarle, su questo caso come su quello che ha portato al crac della Asl1 di Massa Carrara».