Risposta a Persi dell'esecutivo dell'Unione comunale del Pd
Replico come Renzi: mi spiace che si scelga la strada dell’insulto. Con l?entusiasmo mio e di coloro che mi sostengono in numero crescente stiamo mantenendo o riportando nell’area del PD e del centrosinistra donne ed uomini senesi che ci avevano voltato le spalle per gli errori gravissimi commessi negli ultimi anni, che hanno indebitato il Comune oltre ogni cautela, provocato l’Imu più alta d’Italia e disperso il patrimonio di Banca MPS e della Fondazione, ecc. La Lista aggiuntiva che stiamo formando serve esattamente per dare voce a coloro che credono ancora nella politica ma non nei partiti così come sono diventati, che amano Siena e non accettano che sia ridotta così. Senza questo apporto difficilmente potremmo vincere le elezioni al primo turno e, a dire la verità, se le primarie fossero vinte dal PD espresso da Carolina Persi difficilmente andrebbe al ballottaggio. Se io non vinco le primarie, quella lista non ci sarà ed io appoggerò lealmente Mugnaioli.
Tutte le altre illazioni sulle mie relazioni con questo o con quell’altro non mi riguardano, perché appartengono alla cultura deteriore delle guerre di potere che hanno balcanizzato Siena, con la rottura della maggioranza e le dimissioni del sindaco che hanno aperto la porta al periodo nero del commissariamento. Io con queste storie non c’entro. È tutta roba vostra, come il fosco intreccio di potere con la parte peggiore del PDL rappresentata dal pluri-inquisito Verdini rivelato dalle intercettazioni disposte dalla Magistratura. La parte esilarante di questa vicenda è che il PD comunale si sta scagliando contro il PD regionale e nazionale che hanno assunto una linea obiettiva, garantendo a Siena lo svolgimento di primarie finalmente libere che con Ceccuzzi erano evidentemente impossibili sia adesso che due anni fa, quando fu irresponsabilmente autorizzato l’indebitamento della Fondazione pur di garantire la pax sociale e politica legata alla difesa della soglia del 51% del controllo della banca. È ora che Siena torni a sorridere.
Bruno Valentini
(foto Corrado De Serio)
