Manifestando una preoccupazione per i tagli che il Governo ha fatto nell’erogazione di finanziamenti alle Regioni (sul versante del fondo nazionale del sociale si è registrata una diminuzione del 40% e quasi un azzeramento del fondo nazionale sulla non autosufficienza), l’assemblea ha evidenziato nel documento l’importanza che venga comunque completato quanto già stabilito nella programmazione socio-sanitaria degli ultimi anni condivisa tra USL 7 e Comuni.
Nella struttura ospedaliera di Nottola, infatti, è prevista la realizzazione dell’hospice e dell’ospedale di comunità, servizi che rafforzano l’offerta dei percorsi assistenziali per malati oncologici e per la non autosufficienza, integrando di fatto le attività tra ospedale e territorio.
La conferma che durante il 2010 saranno attivati i 4 posti letto di hospice ed i 12 posti letto di ospedale di comunità è arrivata, nella stessa assise, da parte del direttore generale della USL7 Laura Benedetto, che ha annunciato essere allo studio anche il potenziamento del Centro di Riabilitazione “L.Moni” attraverso l’utilizzo di una razionalizzazione dei posti letto nell’ambito della rete ospedaliera.
Nel documento è evidenziata, infine, la preoccupazione delle istituzioni sul ruolo dell’ospedale di Nottola, preoccupazione che muove sia dai numerosi pensionamenti di direttori di struttura complessa all’interno del presidio ospedaliero avvenuti di recente, che dall’applicazione delle norme regionali sulla riorganizzazione ospedaliera per intensità di cura determinando un clima di allarmismo collettivo, come ha ritenuto opportuno sottolineare Andrea Rossi.
Fermo restando la valutazione del modello per intensità di cura che non priva assolutamente della quantità e qualità delle prestazioni ospedaliere, ma anzi semmai è proiettato a valorizzare l’integrazione tra le discipline mediche e la qualità dell’assistenza infermieristica, è vero che per i pensionamenti l’azienda USL7 ha dovuto provvedere alla sostituzioni dei responsabili di Ostetricia e Ginecologia, Pronto Soccorso, Cardiologia ed alla attivazione delle procedure per la sostituzione dei medici di direzione sanitaria di primo e secondo livello.
Per quanto riguarda gli ultimi investimenti, è da ricordare la prossima apertura di una sala operatoria per la chirurgia mini-invasiva, l’acquisizione ed attivazione di due mammografi digitali e del sistema RIS PACS per la trasmissione delle immagini digitali all’interno ed all’esterno della struttura, finalizzato anche alla refertazione a distanza.
Il direttore della Società della Salute Gian Guido Pintus, responsabile anche della zona distretto della Valdichiana, ha confermato, dati alla mano, la propensione attrattiva della zona e dell’ospedale. Ogni anno vengono erogate circa un milione e mezzo di prestazioni, di cui solo circa 300.000 vedono tempi di attesa superiori a trenta giorni anche se per le tac, risonanze ed endoscopie digestive la domanda, con qualche inappropriatezza, resta superiore all’attuale offerta determinando tempi di attesa piuttosto lunghi. Comunque su questo aspetto sono previste delle azioni mirate, RMN e TAC, per potenziarne l’offerta sia a livello locale che di rete ospedaliera.
Per quanto riguarda il territorio, negli ultimi due anni sono state inaugurate due RSA per un totale di 60 posti letto, aumentando anche la disponibilità di posti letto per cure intermedie. Sono, infine, stati inaugurati un centro di socializzazione per disabili ed un centro di riabilitazione, le nuove sedi della salute mentale, del Sert e del consultorio di Zona.