«La giunta verifichi tempi e modalità di ripristino della circolazione E
FIRENZE. Si va di nuovo a singhiozzo, sulla strada provinciale 35 che collega la Valdelsa con la Valdicecina. Proprio così: si è verificata una frana, e ciò ha comportato la deliberazione, da parte della Provincia, della chiusura del tratto fra Radicondoli e Madonna Olli in località Collerotondo a partire dal 3 marzo scorso. Si ma fino a quando? No perché il percorso alternativo sui sono costretti gli abitanti della zona costringe a sciropparsi ben 40 chilometri più del dovuto. Il disagio, che solo in quest’anno si sta ripetendo per la terza volta, è adesso all’attenzione della Regione Toscana. Tutto merito di un’interrogazione a risposta scritta presentata proprio oggi (27 marzo) dal Presidente del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale Alberto Magnolfi.
«La competenza su quella arteria è della Provincia di Siena, certo, ma visti i tempi e dato che secondo le segnalazioni al momento pare sia tutto fermo – spiega Magnolfi – abbiamo ritenuto di interessare anche la giunta regionale affinché eserciti controllo e pressione sulla Provincia medesima». Tre i quesiti che il capogruppo Ncd sottopone alla giunta regionale: innanzitutto chiede di verificare «lo stato dell’arte anche rispetto ai vari interventi programmati», dopodiché domanda «se risulta che l’amministrazione provinciale senese si sia attivata e in che modo» e, «nel caso che l’amministrazione non si sia ancora attivata, quali azioni la Regione intenda intraprendere affinché si giunga quanto prima alla soluzione del problema».
In premessa, invece, Magnolfi espone così alla giunta i termini della questione: «La Provincia di Siena ha deliberato a partire dal 3 Marzo 2014 la chiusura della strada provinciale n. 35, nel tratto compreso tra Radicondoli e Madonna Olli, in località Collerotondo, nel Comune di Radicondoli, a causa di una frana che rende impossibile la circolazione stradale. Nell’arco di un anno tale strada è stata chiusa per ben tre volte, e questa chiusura ha causato notevoli disagi a tutti gli abitanti di Radicondoli e della Valdelsa e a quelli che dalla Valdicecina si recano a Radicondoli, in quanto il tragitto alternativo allunga il percorso anche di 40 Km. Tutte le attività commerciali e di ristorazione della zona, nonché le attività ricettive, a partire dalle aziende agricole e dagli agriturismi, hanno subito un forte danno a causa della suddetta interruzione e hanno a più riprese dichiarato la loro preoccupazione attraverso i mezzi di informazione». E in più si avvicina la bella stagione: «La Valdelsa, e Radicondoli in particolare – scrive ancora Magnolfi – è sempre stata un territorio a grande vocazione turistica e culturale, ed è indispensabile non penalizzare ulteriormente quest’area già colpita dalla difficile congiuntura economica, soprattutto in vista dell’avvicinarsi della stagione dei ponti di primavera e dell’estate».
«La competenza su quella arteria è della Provincia di Siena, certo, ma visti i tempi e dato che secondo le segnalazioni al momento pare sia tutto fermo – spiega Magnolfi – abbiamo ritenuto di interessare anche la giunta regionale affinché eserciti controllo e pressione sulla Provincia medesima». Tre i quesiti che il capogruppo Ncd sottopone alla giunta regionale: innanzitutto chiede di verificare «lo stato dell’arte anche rispetto ai vari interventi programmati», dopodiché domanda «se risulta che l’amministrazione provinciale senese si sia attivata e in che modo» e, «nel caso che l’amministrazione non si sia ancora attivata, quali azioni la Regione intenda intraprendere affinché si giunga quanto prima alla soluzione del problema».
In premessa, invece, Magnolfi espone così alla giunta i termini della questione: «La Provincia di Siena ha deliberato a partire dal 3 Marzo 2014 la chiusura della strada provinciale n. 35, nel tratto compreso tra Radicondoli e Madonna Olli, in località Collerotondo, nel Comune di Radicondoli, a causa di una frana che rende impossibile la circolazione stradale. Nell’arco di un anno tale strada è stata chiusa per ben tre volte, e questa chiusura ha causato notevoli disagi a tutti gli abitanti di Radicondoli e della Valdelsa e a quelli che dalla Valdicecina si recano a Radicondoli, in quanto il tragitto alternativo allunga il percorso anche di 40 Km. Tutte le attività commerciali e di ristorazione della zona, nonché le attività ricettive, a partire dalle aziende agricole e dagli agriturismi, hanno subito un forte danno a causa della suddetta interruzione e hanno a più riprese dichiarato la loro preoccupazione attraverso i mezzi di informazione». E in più si avvicina la bella stagione: «La Valdelsa, e Radicondoli in particolare – scrive ancora Magnolfi – è sempre stata un territorio a grande vocazione turistica e culturale, ed è indispensabile non penalizzare ulteriormente quest’area già colpita dalla difficile congiuntura economica, soprattutto in vista dell’avvicinarsi della stagione dei ponti di primavera e dell’estate».
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