di Annalisa Coppolaro
MONTERONI D'ARBIA. Dopo riunioni e consultazioni tra aziende agricole locali, nasce proprio intorno a queste terre, dove la bellezza delle colline deve così tanto agli agricoltori, il "Comitato spontaneo Agricoltori e Allevatori Toscani del Centro Italia’’. Un comitato che raccoglie gli agricoltori della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, dopo un’ennesima riunione ad Orciano Pisano dov’erano presenti, oltre a 100 aziende della provincia, assessori e sindaci dei comuni di quella zona.
Partito da Monteroni ed Asciano, il movimento agricoltori ha un volto ben preciso, quello dell’azienda collinare che risente ogni giorno di più del crollo dei prezzi a cui si possono vendere prodotti quali quelli della cerealicoltura, dell’olivicoltura, dell’allevamento. L’ingresso dei prodotti esteri che fa scendere i prezzi delle derrate nazionali, oltre ad offuscare la lotta per la valorizzazione del made in Italuy e la lotta contro la speculazione dell’industria molitoria.
’’Non si può continuare in questo modo – dichiara il presidente del Comitato Agricoltori e Allevatori Giacinto Beninati – Il calo dei prezzi a cui vendiamo i nostri prodotti mette moltissime aziende a rischio e se vogliamo sopravvivere dobbiamo associarci e discutere, attivarci contro questi gravi problemi. E poi, nel 2013 verranno cessati i sostegni comunitari che oggi costituiscono il polmone finanziario per moltissime aziende, un altro grosso colpo. Alla fine della prossima settimana avremo alcuni incontri a Grosseto, e la frustrazione sta dilagando in tutte le provincie, mostrando che in questo modo tutta la nostra agricoltura ed il nostro allevamento corrono verso il baratro’’. Ma cosa accade alle associazioni di categoria?
’’Chi dando segni di nervosismo, chi invece ostentando indifferenza,- scrive Stefano tesi nel suo blog – le grandi organizzazioni agricole preparano la controffensiva a un movimento di protesta trasversale che, partendo dal basso, oltre alla credibilità, potrebbe togliere loro parecchie migliaia di associati. E anche il mondo politico, inizialmente sconcertato e formalmente assente, inizia a interessarsi al fenomeno. A Pisa erano presenti il sindaco di Santa Luce, Federico Pennesi, e l’assessore all’agricoltura del comune di Orciano, Gianluigi Mogre.’’. Insomma, uno scontento grave che alza la voce e che vuol farsi sentire da chi di dovere a livello governativo, prima che sia troppo tardi.
La nascita del Comitato Spontaneo Agricoltori e Allevatori , il cui presidente è Beninati, vice presidente Francesco Cini, segretario Alessia Farina, ha nella sua carta d’intenti molti punti condivisi dalle aziende della collina del centro Italia: un primo importante passo per far udire la propria voce, prima che un intero mondo di tradizioni e vera cultura storica di queste zone scompaia a causa di politiche discutibili e di scelte confuse e frammentarie.
MONTERONI D'ARBIA. Dopo riunioni e consultazioni tra aziende agricole locali, nasce proprio intorno a queste terre, dove la bellezza delle colline deve così tanto agli agricoltori, il "Comitato spontaneo Agricoltori e Allevatori Toscani del Centro Italia’’. Un comitato che raccoglie gli agricoltori della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, dopo un’ennesima riunione ad Orciano Pisano dov’erano presenti, oltre a 100 aziende della provincia, assessori e sindaci dei comuni di quella zona.
Partito da Monteroni ed Asciano, il movimento agricoltori ha un volto ben preciso, quello dell’azienda collinare che risente ogni giorno di più del crollo dei prezzi a cui si possono vendere prodotti quali quelli della cerealicoltura, dell’olivicoltura, dell’allevamento. L’ingresso dei prodotti esteri che fa scendere i prezzi delle derrate nazionali, oltre ad offuscare la lotta per la valorizzazione del made in Italuy e la lotta contro la speculazione dell’industria molitoria.
’’Non si può continuare in questo modo – dichiara il presidente del Comitato Agricoltori e Allevatori Giacinto Beninati – Il calo dei prezzi a cui vendiamo i nostri prodotti mette moltissime aziende a rischio e se vogliamo sopravvivere dobbiamo associarci e discutere, attivarci contro questi gravi problemi. E poi, nel 2013 verranno cessati i sostegni comunitari che oggi costituiscono il polmone finanziario per moltissime aziende, un altro grosso colpo. Alla fine della prossima settimana avremo alcuni incontri a Grosseto, e la frustrazione sta dilagando in tutte le provincie, mostrando che in questo modo tutta la nostra agricoltura ed il nostro allevamento corrono verso il baratro’’. Ma cosa accade alle associazioni di categoria?
’’Chi dando segni di nervosismo, chi invece ostentando indifferenza,- scrive Stefano tesi nel suo blog – le grandi organizzazioni agricole preparano la controffensiva a un movimento di protesta trasversale che, partendo dal basso, oltre alla credibilità, potrebbe togliere loro parecchie migliaia di associati. E anche il mondo politico, inizialmente sconcertato e formalmente assente, inizia a interessarsi al fenomeno. A Pisa erano presenti il sindaco di Santa Luce, Federico Pennesi, e l’assessore all’agricoltura del comune di Orciano, Gianluigi Mogre.’’. Insomma, uno scontento grave che alza la voce e che vuol farsi sentire da chi di dovere a livello governativo, prima che sia troppo tardi.
La nascita del Comitato Spontaneo Agricoltori e Allevatori , il cui presidente è Beninati, vice presidente Francesco Cini, segretario Alessia Farina, ha nella sua carta d’intenti molti punti condivisi dalle aziende della collina del centro Italia: un primo importante passo per far udire la propria voce, prima che un intero mondo di tradizioni e vera cultura storica di queste zone scompaia a causa di politiche discutibili e di scelte confuse e frammentarie.