Performance di Pistoletto con la comunità senese in Piazza del Campo
SIENA. Successo a Siena 2019 per l’oper-azione colleTtiva del Terzo Paradiso con l’artista di fama internazionale e massimo esponente dell’arte povera Michelangelo Pistoletto che si è svolta oggi alle 14.00 in Piazza del Campo.
Tante infatti le persone,che “sono scese in campo” per realizzare l’opera d’arte ideata nel 2003 dall’artista biellese. “Un nuovo simbolo dell’infinito”, formato da due cerchi opposti, la natura da una parte e l’artificio dall’altra, dentro ai quali vive il grembo generativo del Terzo Paradiso rappresentante di una nuova civiltà, una nuova forma di sopravvivenza, una nuova umanità da vivere.
In una Piazza del Campo gremita di giovani, adulti, artisti e non, la configurazione del Terzo Paradiso è stata tracciata con una corda, richiamo dell’Allegoria del Buon Governo, ma anche del canape segno della partenza nella corsa del Palio. Intorno alla corda si sono riuniti i partecipanti con i propri oggetti-valori (opere di artigianato e di arte, materiali o immateriali e azioni di ogni genere). La piazza, da sempre luogo di incontro e di confronto, si è così trasformata in una sorta di banca dei valori umani. Simbolo della rinascita, la performance del Terzo Paradiso ha segnato un grande momento di partecipazione della popolazione, accorsa numerosa anche ieri, lunedì 10 marzo nella Sala del Mappamondo per l’incontro aperto con l’artista.
“Creare un’opera d’arte collettiva significa oggi creare un’opera sociale, economica, estetica,” afferma il maestro parlando del Terzo Paradiso, “ho pensato che l’arte potesse avere l’ambizione di dare al mondo un segno comune, un segno di gioia, di amore e di vita”. Dunque non un’opera personale dell’artista ma un dono alla collettività, un simbolo che diventa parte integrante del contesto sociale in cui viene realizzata la performance. “Paradiso in persiano significa giardino, continua Pistoletto, “e noi dobbiamo diventare i guardiani responsabili del nostro giardino protetto”. “La mia idea di paradiso è che questo vada vissuto qui sulla terra, che dobbiamo essere noi stessi a crearlo, come grande azione di libertà , che non può esistere senza responsabilità”.
Parlando della performance realizzata per Siena 2019 l’artista afferma che :“una città che ha un grande passato con un deposito di qualità straordinarie, non può che avere grandi potenzialità e possibilità di sviluppo”, Piazza del Campo, con la sua conformità e con i suoi spicchi è perfetta per l’ oper-azione”.
“La partecipazione al Terzo Paradiso è un importante simbolo di rinascita per la città” sottolinea Pier Luigi Sacco. La candidatura di Siena 2019 infatti condivide lo spirito di partecipazione e di collettività che attraversa l’opera del Maestro, “con il percorso di candidatura vogliamo fare un lavoro di apprendimento collettivo, vogliamo che Siena ritorni ad essere una città che impara. Ripartire in un’ottica di trasformazione sociale responsabile”.
All’incontro anche l’assessore alla Cultura del Comune di Siena Massimo Vedovelli, che ha introdotto la conferenza con parole di stima e di ammirazione per Michelangelo Pistoletto, e ha sottolineato al valore dell’iniziativa per il percorso di candidatura che è, a sua volta, un valore per la città, il Professor Massimo Bignardi docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Siena che ha raccontato il significato che ha avuto nella sua vita personale ma anche professionale l’incontro con Michelangelo Pistoletto. La dottoressa Anna Pironti responsabile del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli ha invece spiegato il senso della performance e di come la configurazione sia stata realizzata con materiali e modalità differenti con grande attenzione al contesto e alla comunità con la quale viene realizzata.
Tante infatti le persone,che “sono scese in campo” per realizzare l’opera d’arte ideata nel 2003 dall’artista biellese. “Un nuovo simbolo dell’infinito”, formato da due cerchi opposti, la natura da una parte e l’artificio dall’altra, dentro ai quali vive il grembo generativo del Terzo Paradiso rappresentante di una nuova civiltà, una nuova forma di sopravvivenza, una nuova umanità da vivere.
In una Piazza del Campo gremita di giovani, adulti, artisti e non, la configurazione del Terzo Paradiso è stata tracciata con una corda, richiamo dell’Allegoria del Buon Governo, ma anche del canape segno della partenza nella corsa del Palio. Intorno alla corda si sono riuniti i partecipanti con i propri oggetti-valori (opere di artigianato e di arte, materiali o immateriali e azioni di ogni genere). La piazza, da sempre luogo di incontro e di confronto, si è così trasformata in una sorta di banca dei valori umani. Simbolo della rinascita, la performance del Terzo Paradiso ha segnato un grande momento di partecipazione della popolazione, accorsa numerosa anche ieri, lunedì 10 marzo nella Sala del Mappamondo per l’incontro aperto con l’artista.
“Creare un’opera d’arte collettiva significa oggi creare un’opera sociale, economica, estetica,” afferma il maestro parlando del Terzo Paradiso, “ho pensato che l’arte potesse avere l’ambizione di dare al mondo un segno comune, un segno di gioia, di amore e di vita”. Dunque non un’opera personale dell’artista ma un dono alla collettività, un simbolo che diventa parte integrante del contesto sociale in cui viene realizzata la performance. “Paradiso in persiano significa giardino, continua Pistoletto, “e noi dobbiamo diventare i guardiani responsabili del nostro giardino protetto”. “La mia idea di paradiso è che questo vada vissuto qui sulla terra, che dobbiamo essere noi stessi a crearlo, come grande azione di libertà , che non può esistere senza responsabilità”.
Parlando della performance realizzata per Siena 2019 l’artista afferma che :“una città che ha un grande passato con un deposito di qualità straordinarie, non può che avere grandi potenzialità e possibilità di sviluppo”, Piazza del Campo, con la sua conformità e con i suoi spicchi è perfetta per l’ oper-azione”.
“La partecipazione al Terzo Paradiso è un importante simbolo di rinascita per la città” sottolinea Pier Luigi Sacco. La candidatura di Siena 2019 infatti condivide lo spirito di partecipazione e di collettività che attraversa l’opera del Maestro, “con il percorso di candidatura vogliamo fare un lavoro di apprendimento collettivo, vogliamo che Siena ritorni ad essere una città che impara. Ripartire in un’ottica di trasformazione sociale responsabile”.
All’incontro anche l’assessore alla Cultura del Comune di Siena Massimo Vedovelli, che ha introdotto la conferenza con parole di stima e di ammirazione per Michelangelo Pistoletto, e ha sottolineato al valore dell’iniziativa per il percorso di candidatura che è, a sua volta, un valore per la città, il Professor Massimo Bignardi docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Siena che ha raccontato il significato che ha avuto nella sua vita personale ma anche professionale l’incontro con Michelangelo Pistoletto. La dottoressa Anna Pironti responsabile del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli ha invece spiegato il senso della performance e di come la configurazione sia stata realizzata con materiali e modalità differenti con grande attenzione al contesto e alla comunità con la quale viene realizzata.