La Deputazione generale si riunisce, E il sindaco è "molto interessato"
di Augusto Mattioli
SIENA. Domani la deputazione generale della Fondazione Mps dovrebbe prendere la decisione di andare ad un‘azione di responsabilità nei confronti dei passati amministratori ma anche delle banche che hanno operato con la Fondazione nei tre anni che vanno dal 2008 al 2011. Quelli degli aumenti di capitale per sostenere la banca. Un’ipotesi presa in esame nella precedente riunione della deputazione. Una decisione attesa. Alla quale lo stesso sindaco Bruno Valentini guarda con interesse. Molto interesse.
“Non ho informazioni né dirette né aggiornate – dichiara al Cittadinoonline – ma sulla base di quello che leggo, si tratta di cose molto precise e dettagliate, direi che la Deputazione generale sta rispondendo alle indicazioni che vengono dal consiglio comunale di Siena. Questo dimostra che le nostre, contrariamente a quanto sostenevano esponenti delle minoranze, erano indicazioni vere e non solo un apparente invito retorico a fare sul serio. Informammo anche altri enti nominanti perché intervenissero nei confronti degli altri membri della Deputazione. Sollecitando quindi l’apertura – continua il sindaco – di un procedimento nei confronti di ex-amministratori, dirigenti e delle banche che hanno fatto credito alla Fondazione in passato, consentendole di assumere un debito spaventoso, per verificare se sono state fatte procedure corrette sotto il profilo amministrativo”.
Per Valentini “Al di là degli sbagli gestionali e strategici ciò che deve essere accertato se ci sono delle colpe gravi che violano leggi e normative come quelle che regolano la fondazione. Soprattutto su due punti: i limiti dell’indebitamento possibile e la concentrazione dei beni della Fondazione in un unico assett, Banca Mps, legando poi il suo futuro alle vicende della banca stessa. L’azione di responsabilità – sottolinea – va particolarmente bene perché l’opinione pubblica vuole che si vada fino in fondo. Soprattutto in tempi ragionevoli per non far scattare i termini di prescrizione che, come succede in Italia, fanno andare tutti assolti. Ciò che importante oltre la responsabilità delle singole persone accertare quella delle banche che hanno finanziato la Fondazione”.
SIENA. Domani la deputazione generale della Fondazione Mps dovrebbe prendere la decisione di andare ad un‘azione di responsabilità nei confronti dei passati amministratori ma anche delle banche che hanno operato con la Fondazione nei tre anni che vanno dal 2008 al 2011. Quelli degli aumenti di capitale per sostenere la banca. Un’ipotesi presa in esame nella precedente riunione della deputazione. Una decisione attesa. Alla quale lo stesso sindaco Bruno Valentini guarda con interesse. Molto interesse.
“Non ho informazioni né dirette né aggiornate – dichiara al Cittadinoonline – ma sulla base di quello che leggo, si tratta di cose molto precise e dettagliate, direi che la Deputazione generale sta rispondendo alle indicazioni che vengono dal consiglio comunale di Siena. Questo dimostra che le nostre, contrariamente a quanto sostenevano esponenti delle minoranze, erano indicazioni vere e non solo un apparente invito retorico a fare sul serio. Informammo anche altri enti nominanti perché intervenissero nei confronti degli altri membri della Deputazione. Sollecitando quindi l’apertura – continua il sindaco – di un procedimento nei confronti di ex-amministratori, dirigenti e delle banche che hanno fatto credito alla Fondazione in passato, consentendole di assumere un debito spaventoso, per verificare se sono state fatte procedure corrette sotto il profilo amministrativo”.
Per Valentini “Al di là degli sbagli gestionali e strategici ciò che deve essere accertato se ci sono delle colpe gravi che violano leggi e normative come quelle che regolano la fondazione. Soprattutto su due punti: i limiti dell’indebitamento possibile e la concentrazione dei beni della Fondazione in un unico assett, Banca Mps, legando poi il suo futuro alle vicende della banca stessa. L’azione di responsabilità – sottolinea – va particolarmente bene perché l’opinione pubblica vuole che si vada fino in fondo. Soprattutto in tempi ragionevoli per non far scattare i termini di prescrizione che, come succede in Italia, fanno andare tutti assolti. Ciò che importante oltre la responsabilità delle singole persone accertare quella delle banche che hanno finanziato la Fondazione”.