Il team della Gabanelli ricostruisce la storia dei derivati
SIENA. Sul Corriere della Sera appare un articolo firmato dal “Team Gabanelli”, che ricostruisce in modo particolarmente documentato la storia del prodotto finanziario Alexandria, partendo proprio da Tommaso di Tanno, alla guida del collegio sindacale di MPS dal 2006 all’approvazione del bilancio 2011. Nominato su indicazione dell’ex membro del CdA Francesco Gaetano Caltagirone (che risulta aver ridotto di molto la sua quota nel capitale della banca), proprio nel periodo in cui l’istituto era diretto dal presidente Giuseppe Mussari e dal direttore generale Antonio Vigni. Di Tanno a Radiocor dice di non ricordare “se un’informativa su questo punto sia mai stata portata in consiglio”. Ma sa che “varie discussioni sul tema Alexandria ci furono, anche se non formalizzate”. Un rapporto interno chiamato Audit numero 460 del 2009 dimostra che tutti i responsabili erano perfettamente a conoscenza della sua esistenza e delle problematiche relative. Esiste poi un documento che descrive la riunione del collegio sindacale del 28 gennaio 2010 in cui Di Tanno lamenta il ritardo con cui gli è stato consegnato l’Audit, filtrato dalla Direzione Generale, e ne da pure una valutazione, ascoltando anche Gianluca Baldassarri che Fabrizio Viola, poco più di un mese dall’insediamento in Rocca Salimbeni, ha mandato a casa.
L’operazione Alexandria viene realizzata dalle filiali estere della banca, ed è coinvolto il vice di Baldassarri, Alberto Cantarini. Tutta l’operazione non passa attraverso i canali ufficiali di MPS, Deutsche Bank e della coreana Coryo. Alexandria investe in un altro veicolo chiamato Skylark, attraverso complesse operazioni con broker svizzeri. Con costi e commissioni alle stelle. Le perdite vengono mascherate contabilmente attraverso trucchi di secondo ordine, tanto che periodicamente riaffiorano. Tutti stupiti a Siena, scrive il team di Report, nonostante che Alexandria fosse argomento trattato diffusamente nell’arcinota puntata sul “Monte dei fiaschi”. La chiosa finale apre un altro inquietante fronte: “Ma non è finita, perché il timore che aleggia a Rocca Salinbeni riguarda soprattutto la tangente sulla quale indaga la procura di Siena e il Reparto Valutario della Finanza che avrebbe suggellato la compravendita miliardaria e supervalutata di Antonveneta, ultimo capolavoro dell’avvocato Giuseppe Mussari che si è dimesso in fretta, forse, per evitare guai peggiori”.
Il link dell’articolo di Report: http://www.corriere.it/inchieste/reportime/economia/alexandria/b79bfcb6-65b9-11e2-a9ef-b9089581fbcf.shtml