Il rilancio della banca punta sul valore delle persone non sulla loro mortificazione

SIENA. Nel nome della trasparenza e della chiarezza, alla luce delle ultime notizie su MPS, sento la necessità di fare alcune considerazioni sulla vicenda.
Sono convinto che per la comunità senese sia di primaria importanza che si giunga all’individuazione delle responsabilità su cui la magistratura sta già indagando.
L’azione di responsabilità verso cui si sta concentrando l’attenzione come se fosse la panacea di tutti i mali, risulta a mio parere essere solo una parte, sebbene fondamentale, di ciò di cui Siena e i suoi cittadini hanno bisogno. Certo appare paradossale che un’iniziativa simile sia intrapresa da un soggetto, come la Fondazione, al quale si possono ricondurre le maggiori responsabilità: basti pensare all’ultimo aumento di capitale! Qualcuno forse trascura per mancata conoscenza o, peggio ancora, per trarne un vantaggio politico o personale, che la situazione di difficoltà economica che sta attraversando la banca, così come tutto il settore, e che rischia di trascinare in basso tutto il territorio senese, non sarà risolta con l’individuazione di responsabilità passate, anche se doverosa e necessaria per risolvere la gravissima questione morale emersa qui come in tutto il paese.
Non si può neanche pensare di risolvere tutto con l’appello alla “discontinuità” in cui tutto quello che è inerente al passato è “cattivo” e tutto quello che fa parte del presente è “buono”. E mi indigna che, a parlare di discontinuità sia Franco Ceccuzzi, uomo di potere a Siena, da vent’anni almeno espressione del partito di maggioranza nella città, sostenuto, financo in queste ore, dai vertici romani del Pd. A dimostrazione che i legami con il passato sono tutt’altro che tagliati.
Il coraggio e l’onestà di portare avanti azioni utili per la cittadinanza si dimostrano entrando nel merito delle questioni: difendere la banca ed i suoi lavoratori, che sono parte integrante del territorio senese e della sua cittadinanza, deve essere la priorità e l’impegno di chi si candida a sindaco di Siena.
La realizzazione di questi intenti non può prescindere dal tentativo di scovare lucidamente i collegamenti fra i fatti che sono accaduti, la loro scansione temporale e le persone che si sono fatte promotrici di questo disastro. E allora, chiedo e auspico di non essere l’unico a farlo: dato che in Italia esistono organi predisposti dallo Stato per vigilare su operazioni societarie e finanziarie a tutela dei risparmiatori e della comunità (Bankit e Consob), perché hanno avviato procedimenti di verifica nel Gruppo MPS solo molto recentemente? Cosa intendono fare adesso?
Sono fiducioso che le indagini della magistratura sapranno fare luce su tutte le sfaccettature della questione con la speranza che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.
Nel frattempo è palese che i continui attacchi alla banca, anche se riferiti ad eventi passati, non facciano che nuocere ulteriormente al territorio e alla cittadinanza. Sono convinto infatti che la direzione da intraprendere per la ripresa economica della banca sia quella di definire un progetto industriale di rilancio concreto e credibile che punti sul valore delle persone, e non sulla loro mortificazione.
Eugenio Neri
candidato a sindaco di Siena