Il Movimento è per la dismissione di quelle non strategiche

SIENA. Un decreto del Tribunale di Palermo dell’8 gennaio di questo anno ha stabilito che le società partecipate strumentali degli enti pubblici non possono fallire né essere sottoposte ad amministrazione straordinaria. Ciò in quanto gli enti locali territoriali mancano del presupposto soggettivo di ‘imprenditore commerciale’ stabilito dall’art. 1 della Legge fallimentare. Dal decreto, che nella sostanza attribuisce natura ‘pubblica’ alle società in house, discende che i debiti della società insolvente dovranno essere soddisfatti dall’ente pubblico locale, circostanza che potrebbe aggravare le non sempre ‘rosee’ situazioni di bilancio.
Il recente decreto del tribunale siciliano rappresenta un ulteriore motivo per muoversi nella direzione tracciata dal ‘Manifesto per il Bene comune’ del Movimento Civico Senese, ossia verso un approfondito esame delle società partecipate dal Comune al fine di verificare quali tra queste abbiano un valore strategico e quali, essendone prive, possano essere dismesse senza pregiudizio per gli interessi collettivi.
Giuseppe Giordano – Movimento Civico Senese