MILANO. «Le tariffe di terminazione mobile devono essere ridotte più di quanto l'Autorità garante per le comunicazioni intenda fare». Lo afferma Altrocunsumo in una nota. L'associazione critica l'obiettivo dell'Agcom di arrivare a tariffe di 7 centesimi entro il 2011 e li considera «tagli al rallentatore» e di entità insufficiente. «Oggi i costi sostenuti dagli operatori mobili non giustificano tariffe superiori a 1-2 centesimi di euro», prosegue il comunicato, mentre «attualmente se ne pagano 8,85 ai due soggetti più forti sul mercato, decisamente troppo». Soggetti che Altroconsumo indica in Tim e Vodafone, in quanto quelle con la quota di mercato più ampia. Tra gli svantaggi che «l'irrigidimento del mercato » cagionerebbe ai consumatori, la sigla indica il caso delle tariffe dell' iPhone. E cita una propria ricerca su cinque città: «I rivenditori hanno la cattiva abitudine di offrire il prodotto esclusivamente con un piano tariffario in abbonamento che vincola il consumatore per 24 mesi a tariffe molto meno convenienti rispetto alle offerte sul mercato… Risultato: scaricare una canzone di 5 mega costa ben 30 euro».
Altroconsumo fa infine un confronto con gli altri paesi europei: «L'Italia è più cara non solo dell'Inghilterra ma anche di Francia, Germania, Spagna». Insomma, conclude la nota, «con tagli alle tariffe così modesti, lo sviluppo di un mercato delle telecomunicazioni efficiente, moderno e concorrenziale rimarrà un miraggio».