Ceccuzzi e D'Onofrio hanno presentato i loro programmi
di Augusto Mattioli
SIENA. Terminata la battaglia sui criteri di svolgimento, le primarie senesi hanno imboccato la strada che porterà alla scelta del candidato sindaco del centrosinistra per le elezioni amministrative. I due che si contenderanno la nomination – l’ex sindaco Franco Ceccuzzi del Pd e Pasquale D’Onofrio, consigliere comunale di Sel nella passata legislatura comunale – si sono presentati oggi (8 gennaio) ufficialmente nella sede comunale del Partito democratico, sottolineando i motivi per i quali dovrebbero essere scelti.
Dalla lotta aperta sui regolamenti della consultazione restano il documento, che il gruppo di senesi sostenitori della candidatura non concretizzata di Bruno Valentini ha inviato alla commissione di garanzia nazionale del Pd e ai vertici del partito per informarli della situazione senese, e il ricorso discusso ieri mattina davanti al giudice civile, presentato da un gruppo di iscritti al Pd di area ex Margherita, capeggiati dal vicepresidente della Provincia Alessandro Pinciani.
I due candidati, da quanto hanno sottolineato nelle loro dichiarazioni, guardano alle primarie come ad un’occasione importante di dibattito nel centrosinistra. Naturalmente con toni diversi. Ceccuzzi le ha definite “come una grande occasione di partecipazione perché cittadini e centrosinistra costruiscano dal basso un programma per la città”, mentre per D’Onofrio – che parla di una competizione monca per l’assenza di Valentini ed il ritiro dei socialisti riformisti – “le primarie sono lo strumento più importante del centrosinistra per legittimare la propria classe dirigente”. Ceccuzzi, partendo dalla considerazione che il commissariamento è costato molto alla città in termini di risorse non attivate in questo periodo, ha sottolineato quando sia importante andare avanti, in discontinuità con il passato. Ed ha indicato una serie di cose da fare per questo. In sostanza il suo programma, che prevede di riscrivere lo statuto della fondazione Mps, la collegialità nel lavoro con i sindaci della zona senese, la sburocratizzazione delle procedure, il lavoro in comune con i parlamentari senesi, la ricostruzione dei rapporti che Siena deve avere con l’esterno, dopo anni nei quali si credeva di essere autosufficienti.
D’Onofrio considera la propria candidatura la vera novità per il governo della città:“Noi non abbiamo avuto con il governo di Siena responsabilità politiche dirette per cui possiamo chiedere il consenso ai senesi”. Trasparenza e collegialità nelle scelte “oggi spesso prese in sedi diverse da quelle istituzionali” sono tra i punti fermi su cui ha insistito, affermando anche che le regole per far funzionare il governo della città “devono essere scelte anche con la minoranza”. E per quanto riguarda la situazione nel centrosinistra per il candidato di Sel “occorre un lavoro di riaggregazione e di ricomposizione, eliminando tutti gli elementi di spartizione”.
SIENA. Terminata la battaglia sui criteri di svolgimento, le primarie senesi hanno imboccato la strada che porterà alla scelta del candidato sindaco del centrosinistra per le elezioni amministrative. I due che si contenderanno la nomination – l’ex sindaco Franco Ceccuzzi del Pd e Pasquale D’Onofrio, consigliere comunale di Sel nella passata legislatura comunale – si sono presentati oggi (8 gennaio) ufficialmente nella sede comunale del Partito democratico, sottolineando i motivi per i quali dovrebbero essere scelti.
Dalla lotta aperta sui regolamenti della consultazione restano il documento, che il gruppo di senesi sostenitori della candidatura non concretizzata di Bruno Valentini ha inviato alla commissione di garanzia nazionale del Pd e ai vertici del partito per informarli della situazione senese, e il ricorso discusso ieri mattina davanti al giudice civile, presentato da un gruppo di iscritti al Pd di area ex Margherita, capeggiati dal vicepresidente della Provincia Alessandro Pinciani.
I due candidati, da quanto hanno sottolineato nelle loro dichiarazioni, guardano alle primarie come ad un’occasione importante di dibattito nel centrosinistra. Naturalmente con toni diversi. Ceccuzzi le ha definite “come una grande occasione di partecipazione perché cittadini e centrosinistra costruiscano dal basso un programma per la città”, mentre per D’Onofrio – che parla di una competizione monca per l’assenza di Valentini ed il ritiro dei socialisti riformisti – “le primarie sono lo strumento più importante del centrosinistra per legittimare la propria classe dirigente”. Ceccuzzi, partendo dalla considerazione che il commissariamento è costato molto alla città in termini di risorse non attivate in questo periodo, ha sottolineato quando sia importante andare avanti, in discontinuità con il passato. Ed ha indicato una serie di cose da fare per questo. In sostanza il suo programma, che prevede di riscrivere lo statuto della fondazione Mps, la collegialità nel lavoro con i sindaci della zona senese, la sburocratizzazione delle procedure, il lavoro in comune con i parlamentari senesi, la ricostruzione dei rapporti che Siena deve avere con l’esterno, dopo anni nei quali si credeva di essere autosufficienti.
D’Onofrio considera la propria candidatura la vera novità per il governo della città:“Noi non abbiamo avuto con il governo di Siena responsabilità politiche dirette per cui possiamo chiedere il consenso ai senesi”. Trasparenza e collegialità nelle scelte “oggi spesso prese in sedi diverse da quelle istituzionali” sono tra i punti fermi su cui ha insistito, affermando anche che le regole per far funzionare il governo della città “devono essere scelte anche con la minoranza”. E per quanto riguarda la situazione nel centrosinistra per il candidato di Sel “occorre un lavoro di riaggregazione e di ricomposizione, eliminando tutti gli elementi di spartizione”.