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RAPOLANO TERME. “Sabato 19 giugno 2010 il Complesso Archeologico di Campo Muri sarà aperto al pubblico” annuncia il Sindaco Emiliano Spanu. “L’evento avrà luogo a San Giovanni Terme alle ore 10,30 con il saluto delle autorità e la relazione introduttiva al sito archeologico”.
“L’apertura e la visita all’area archeologica – dichiara Ivo Coppola, Assessore alla Cultura e al Turismo – è prevista per le ore 12. L’evento è stato organizzato dal Comune di Rapolano Terme con il Lions Club Crete Senesi, La Fondazione Musei Senesi, San Giovanni Terme e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana”.
Il Complesso Termale Etrusco – Romano in località Campo Muri risale al III secolo avanti Cristo e si trova ad ovest di Rapolano, a valle delle attuali Terme di San Giovanni. Fu individuato negli anni ’70 con l’inizio dell’attività estrattiva: si trattava di un insediamento archeologico pluristratificato che presentava un’estensione superiore a mq. 8.000, lambito sui lati Sud ed Est da due fronti di una cava di travertino che era ancora in attività. L’area è stata oggetto di alcune campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Rapolano Terme con finanziamenti dalla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena.
“Tali interventi – spiega Silvia Vilucchi della Soprintendenza – hanno consentito di ricostruire buona parte della planimetria dell’edificio antico e le principali fasi insediative del sito, che coprono un arco cronologico che va dal III secolo avanti Cristo alla fine del IV secolo dopo Cristo”.
Allo stato attuale delle ricerche, le presenze archeologiche più antiche individuate nel sito di Campo Muri sembrano attestare l’esistenza di un culto legato alla presenza di acque termominerali cui doveva venire attribuita valenza sacra oltre che salutare e terapeutica, come testimonia la presenza di un deposito votivo individuato nella Buca delle Fate, area boschiva presente attualmente nel settore nord – ovest del complesso archeologico e probabile sede della sorgente termale in età antica. Dalla rimozione dei sedimenti limo – argillosi depositati al centro del cono sorgentizio creato dalle acque termominerali che lì sgorgavano, sono venuti alla luce alcuni bronzetti figurati, frammenti di armille e monete di bronzo. Lungo il lato sud della Buca delle Fate, gli scavi hanno portato alla luce un’ampia piscina termale con gradinate perimetrali in grossi blocchi parallelepipedi di travertino e piano pavimentale costituito da lastre di travertino regolari sovrapposte.