di Alessandra Siotto
SIENA. Spiegare il problema energetico mondiale in due battute e senza mai nominare la parola petrolio. Ci è riuscita grazie al suo linguaggio semplice ed efficace Margherita Hack, ospite oggi (9 maggio) di SienaBiotech. "Credo che al nucleare – ha affermato – dovremo abituarci perchè è necessario per lo sviluppo raggiunto attualmente dall'industria. Naturalmente senza rinunciare ad investire sulle energie rinnovabili e soprattutto bisogna risolvere il problema delle scorie".
La Hack ha affrontato vari temi nell’incontro di questo pomeriggio a Siena con i giornalisti, ma soprattutto ha più volte ribadito che “tagliare la ricerca scientifica equivale ad essere un paese sottosviluppato ed obbliga i nostri ragazzi, usciti dall’università, ad andare all’estero per fare ricerca”.
“Pensate – ha detto la scienziata – che tra i tagli previsti dal ministero c’era, oltre all’astrofisica, l’alta matematica, uno dei fiori all’occhiello dell’Italia. Per ora i tagli sono stati bloccati e dalle mani di Calderoli siamo passati a quelle di Bondi…”. L’astrofisica fiorentina, infatti, non ha risparmiato critiche argute ed acute alle scelte del governo e al suo leader: “Berlusca dovrebbe essere denunciato per oltraggio alla magistratura” e ancora”non capisco come la gente possa continuare ad ammirarlo e non si indigni per ciò che dice e fa”. “Ho conosciuto il fascismo – ha affermato Hack – e quella era una dittatura, mentre questa è la repubblica delle banane".
Nemmeno il Vaticano, che secondo la Hack condiziona le scelte politiche in campo scientifico, è stato risparmiato: “c’è ignoranza sulla ricerca e la scienza fa paura”. “In Italia – ha affermato la scienziata – la ricerca sulle cellule staminali è proibita per legge e siamo tornati ai tempi di Galileo”. “Meno male – ha aggiunto – che in Europa ci sono la Grecia e il Portogallo, altrimenti il nostro Paese sarebbe davvero il fanalino di coda… Se si vuole essere competitivi bisogna investire sulla ricerca. La scuola, l’università e la ricerca sono fondamentali per l’innovazione di cui tanto si parla e l’innovazione si fa con la cultura, non tagliando, come ora indiscriminatamente”.
A proposito delle malattie rare, una delle attività prevalenti di Siena Biotech, la scienziata fiorentina ha affermato che “il fatto che una malattia sia rara non vuol dire che bisogna far crepare la gente”. “Questo luogo – ha aggiunto – è una mosca bianca, è una rarità che si studino le malattie rare. Purtroppo in Italia destiniamo solo l’1% del Pil alla ricerca e di questa cifra l’industria privata contribuisce per lo 0,4%, in altri paesi non è così”. Spazio anche per le domande personali: “sono una donna contro l’irrazionalità, contro chi viola le libertà altrui, contro i fondamentalismi”.
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La Hack ha affrontato vari temi nell’incontro di questo pomeriggio a Siena con i giornalisti, ma soprattutto ha più volte ribadito che “tagliare la ricerca scientifica equivale ad essere un paese sottosviluppato ed obbliga i nostri ragazzi, usciti dall’università, ad andare all’estero per fare ricerca”.
“Pensate – ha detto la scienziata – che tra i tagli previsti dal ministero c’era, oltre all’astrofisica, l’alta matematica, uno dei fiori all’occhiello dell’Italia. Per ora i tagli sono stati bloccati e dalle mani di Calderoli siamo passati a quelle di Bondi…”. L’astrofisica fiorentina, infatti, non ha risparmiato critiche argute ed acute alle scelte del governo e al suo leader: “Berlusca dovrebbe essere denunciato per oltraggio alla magistratura” e ancora”non capisco come la gente possa continuare ad ammirarlo e non si indigni per ciò che dice e fa”. “Ho conosciuto il fascismo – ha affermato Hack – e quella era una dittatura, mentre questa è la repubblica delle banane".
Nemmeno il Vaticano, che secondo la Hack condiziona le scelte politiche in campo scientifico, è stato risparmiato: “c’è ignoranza sulla ricerca e la scienza fa paura”. “In Italia – ha affermato la scienziata – la ricerca sulle cellule staminali è proibita per legge e siamo tornati ai tempi di Galileo”. “Meno male – ha aggiunto – che in Europa ci sono la Grecia e il Portogallo, altrimenti il nostro Paese sarebbe davvero il fanalino di coda… Se si vuole essere competitivi bisogna investire sulla ricerca. La scuola, l’università e la ricerca sono fondamentali per l’innovazione di cui tanto si parla e l’innovazione si fa con la cultura, non tagliando, come ora indiscriminatamente”.
A proposito delle malattie rare, una delle attività prevalenti di Siena Biotech, la scienziata fiorentina ha affermato che “il fatto che una malattia sia rara non vuol dire che bisogna far crepare la gente”. “Questo luogo – ha aggiunto – è una mosca bianca, è una rarità che si studino le malattie rare. Purtroppo in Italia destiniamo solo l’1% del Pil alla ricerca e di questa cifra l’industria privata contribuisce per lo 0,4%, in altri paesi non è così”. Spazio anche per le domande personali: “sono una donna contro l’irrazionalità, contro chi viola le libertà altrui, contro i fondamentalismi”.
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