RADICOFANI. Picchetti dei carabinieri con il comandante provinciale Antonio Marzo, quello della stazione di Abbadia Riccardo Zampollo e una ventina di veterani della Legione straniera hanno dato un omaggio solenne, insieme al sindaco Massimo Magrini, alle figure di Vittorio Tassi (medaglia d’oro al valor militare) e di Renato Magi (medaglia di bronzo).
Una toccante cerimonia si è svolta nei pressi della lapide, nella campagna valdorciana, dove i due eroici radicofanesi furono trucidati. Ma c’è stato anche il tempo delle sentita commemorazione al cimitero di Radicofani e al monumento ai caduti della Legione straniera, nel luogo dove furono in un primo momenti sepolti i soldati – un centinaio – che hanno dato la vita per liberare una cittadina tenuta in pugno da un feroce maggiore delle Ss. Quelle giornate terribili, di bombardamenti e morti, sono state ricordate ieri a 66 anni di distanza, con momenti solenni e una messa che si è tenuta nella Chiesa di san Pietro apostolo. È stato il difficile momento del ricordo anche per i figli e i parenti dei due eroi Magi e Tassi. Quest’ultimo, carabiniere, tornò nel suo paese natio per organizzare una resistenza partigiana. Operavano con lui i suoi vecchi compagni di scuola e i giovani dei dintorni di Radicofani: tra questi un altro carabiniere Orlando Fabrizi, e il giovanissimo Renato Magi. Dopo numerose azioni contro i tedeschi, 15 giugno i nazisti, individuata la dislocazione dei partigiani, attuarono un massiccio rastrellamento. Raggiunti e accerchiati, Tassi aprì il fuoco per dare modo agli altri componenti del gruppo di mettersi in salvo. Fronteggiò i tedeschi con cinque volontari, tra cui il diciannovenne Magi desideroso di diventare, anch’egli, carabiniere. Tutti catturati vennero condotti a Poggio Casano, sede del comando tedesco. Tassi decise di addossarsi l'appartenenza alle bande partigiane, estraniando gli altri da qualunque compartecipazione. I tedeschi, convinti solo in parte della sua versione, mandavano gli altri nelle carceri di Siena e trattenevano lui e Magi. Il 17 giugno del 1944, portati a Pian del Re, un punto della campagna da cui si vede Radicofani, vennero uccisi a colpi di mitra. Il Comune, per non dimenticare quella tragica e al tempo stesso gloriosa pagina di storia, commemora questi eroici concittadini e coloro, come i soldati della Legione straniera, che contribuirono alla liberazione della strategica fortezza di Radicofani.