di Viola Caon
SIENA. E' stata una bella serata ieri alla Lizza quella che ha visto l’esposizione dei cortometraggi sul tema della diversità e l’esibizione di gruppi di giovani punk-rock di Siena e dintorni. Si tratta dell’iniziativa promossa dai Centri di Aggregazione Giovanili di Siena che quest’anno hanno lavorato appunto sul tema della diversità, con la consegna di produrre quattro cortometraggi- tanti quanti i CAG della città.
Da ieri pomeriggio alle 5 e mezza, quindi, il giardino dietro Piazza Gramsci è stato allestito con banchetti, fotografie, palco per la musica per mostrare al pubblico gli esiti dell’Open source Day, progetto iniziato l’anno scorso dalla collaborazione dei comuni di Siena, Monteriggioni e Sovicille con le associazioni Arci Siena, Kalos e Arci Ragazzi.
“Che cosa significa essere diversi?”, si chiedono i ragazzi dei CAG. Le risposte sono tante e colorate sui cartelloni appesi ai banchetti d’esposizione: “significa essere aperti agli altri”, “significa mettere in discussione le proprie radici”, “significa considerare le persone provenienti da altre culture come esseri umani proprio come noi”. Le prospettive d’approccio alla questione sono tante e mature e testimoniano la maturazione di una riflessione portata avanti nel tempo, dopo un lavoro di condivisione e di lavoro e gioco collettivo prolungato nel tempo.
È questo in fondo il lavoro dei CAG, veri e propri centri di aggregazione per i giovani del posto e per ragazzi di origine straniera. Un’atmosfera, insolitamente per Siena, multi-etnica animava ieri la Lizza.
“I CAG sono dei bei posti dove abbiamo la possibilità di passare del tempo insieme giocando e guardando film. È bello anche perché nei centri tutti sono i benvenuti: ci sono molti ragazzi stranieri, soprattutto filippini, albanesi e marocchini.”, dice Ilaria, di Ponte a Tressa, da gennaio assidua frequentatrice del centro di Isola d’Arbia “Sale e Pepe”.
Dal suo racconto emergono in effetti i contorni di un’esperienza molto positiva di condivisione e di apprendimento nei confronti della diversità in senso ampio. I ragazzi dei CAG vengono infatti educati al rispetto degli altri attraverso il semplice metodo dello stare insieme e del condividere esperienze.
L’esperimento sembra perfettamente riuscito quando vengono proiettati i cortometraggi e tra i ragazzi, vivaci e confusionari fino a quel momento, è calato un silenzio che si sarebbe detto emozionato.
La serata, proseguita con buffet e bevande, si è conclusa con l’esibizione dei gruppi, sempre inerenti ai centri.
Soddisfatti di ieri sera, gli organizzatori dei CAG proseguiranno la loro attività con la promozione di corsi e laboratori di video, foto, musica, cucina, teatro, pittura. A chiunque sia interessato, consigliamo di contattare il centro INPUT in via N. Orlandi, Scacciapensieri, Siena.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA. E' stata una bella serata ieri alla Lizza quella che ha visto l’esposizione dei cortometraggi sul tema della diversità e l’esibizione di gruppi di giovani punk-rock di Siena e dintorni. Si tratta dell’iniziativa promossa dai Centri di Aggregazione Giovanili di Siena che quest’anno hanno lavorato appunto sul tema della diversità, con la consegna di produrre quattro cortometraggi- tanti quanti i CAG della città.
Da ieri pomeriggio alle 5 e mezza, quindi, il giardino dietro Piazza Gramsci è stato allestito con banchetti, fotografie, palco per la musica per mostrare al pubblico gli esiti dell’Open source Day, progetto iniziato l’anno scorso dalla collaborazione dei comuni di Siena, Monteriggioni e Sovicille con le associazioni Arci Siena, Kalos e Arci Ragazzi.
“Che cosa significa essere diversi?”, si chiedono i ragazzi dei CAG. Le risposte sono tante e colorate sui cartelloni appesi ai banchetti d’esposizione: “significa essere aperti agli altri”, “significa mettere in discussione le proprie radici”, “significa considerare le persone provenienti da altre culture come esseri umani proprio come noi”. Le prospettive d’approccio alla questione sono tante e mature e testimoniano la maturazione di una riflessione portata avanti nel tempo, dopo un lavoro di condivisione e di lavoro e gioco collettivo prolungato nel tempo.
È questo in fondo il lavoro dei CAG, veri e propri centri di aggregazione per i giovani del posto e per ragazzi di origine straniera. Un’atmosfera, insolitamente per Siena, multi-etnica animava ieri la Lizza.
“I CAG sono dei bei posti dove abbiamo la possibilità di passare del tempo insieme giocando e guardando film. È bello anche perché nei centri tutti sono i benvenuti: ci sono molti ragazzi stranieri, soprattutto filippini, albanesi e marocchini.”, dice Ilaria, di Ponte a Tressa, da gennaio assidua frequentatrice del centro di Isola d’Arbia “Sale e Pepe”.
Dal suo racconto emergono in effetti i contorni di un’esperienza molto positiva di condivisione e di apprendimento nei confronti della diversità in senso ampio. I ragazzi dei CAG vengono infatti educati al rispetto degli altri attraverso il semplice metodo dello stare insieme e del condividere esperienze.
L’esperimento sembra perfettamente riuscito quando vengono proiettati i cortometraggi e tra i ragazzi, vivaci e confusionari fino a quel momento, è calato un silenzio che si sarebbe detto emozionato.
La serata, proseguita con buffet e bevande, si è conclusa con l’esibizione dei gruppi, sempre inerenti ai centri.
Soddisfatti di ieri sera, gli organizzatori dei CAG proseguiranno la loro attività con la promozione di corsi e laboratori di video, foto, musica, cucina, teatro, pittura. A chiunque sia interessato, consigliamo di contattare il centro INPUT in via N. Orlandi, Scacciapensieri, Siena.
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