Acquedotto del Fiora è il gestore regionale che meno ha da restituire ai propri utenti: si tratta di circa 0,37 euro ad utente
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Il rimborso riguarda il periodo 21 luglio – 31 dicembre 2011 ed è stato attivato tramite il Parere del Consiglio di Stato n° 267 del 25/01/2013, richiesto dall’AEEG, che riconosce la necessità della restituzione e indica il criterio del “full cost recovery” come principio base per il calcolo del valore da restituire.
Come più volte annunciato, Acquedotto del Fiora spa provvederà a restituire ai propri utenti quanto stabilito dall’Autorità Idrica Toscana nella prima bolletta utile.
La ridotta portata della restituzione ha provocato un certo sconcerto nelle associazioni di cittadini che in questi anni avevano invitato gli utenti ad “autoridursi la bolletta” scorporando da quanto dovuto una quota in linea, a loro parere, con le riduzioni attese dopo l’esito del referendum abrogativo. Lo scostamento tra quanto immaginavano le associazioni e i comitati (trascurando il principio universalmente adottato del “full cost recovery”) con quanto ha stabilito l’AIT, che ha applicato con rigore le norme emanate a livello nazionale dall’AEEG, è evidente. Così come è comprensibile che l’esigua entità della restituzione possa essere male interpretata.
Acquedotto del Fiora è il gestore regionale che meno ha da restituire ai propri utenti: si tratta di circa 0,37 euro ad utente.
Il valore esiguo del rimborso stabilito dall’Autorità Idrica Toscana è anche il riconoscimento della gestione corretta di Acquedotto del Fiora, caratterizzata dal sostanziale equilibrio fra l’impegno economico richiesto agli utenti attraverso la bolletta, la qualità e quantità del servizio erogato e gli investimenti effettuati.
Se vogliamo vedere la cosa da questo punto di vista, la decisione dell’AIT sancisce che il Fiora non ha fatto spendere ai propri utenti più di quanto necessario per garantire un servizio idrico di qualità e per sostenere il piano degli investimenti.
Ne è ulteriore prova la scelta fatta dall’azienda di non ridistribuire i propri utili ai soci che non hanno mai avuto un solo euro di dividendo. Quelle risorse sono sempre rimaste all’interno della società e sono state utilizzate per sostenere finanziariamente la realizzazione di nuove infrastrutture per migliorare la rete. Risorse che hanno aiutato il Fiora a risolvere l’emergenza arsenico (non ci sono più situazioni di livelli in deroga nel nostro territorio), a realizzare nuovi depuratori e dissalatori, ad attivare un’imponente opera di sostituzione delle condotte per recuperare l’altrettanto imponente gap di mancata manutenzione che è la causa delle notevoli perdite idriche dalla rete. Tutte attività, queste, che dovranno essere portate avanti per molti anni ancora.
Acquedotto del Fiora deve gestire la situazione, complessa, di fornire il servizio idrico integrato su un territorio molto esteso – è la quarta azienda in Italia per dimensione del territorio gestito – ma scarsamente popolato. Nonostante ciò riesce a fare investimenti a livello europeo. L’Azienda ha investito circa 100 euro nel 2013 per ogni abitante del territorio servito, sensibilmente sopra la media nazionale (circa 30 €/ab per anno), e migliore anche della media toscana di 60 €/ab per anno, il doppio di quella nazionale (dati Federutility 2013).
Per il servizio idrico e per la depurazione, nel triennio compreso tra il 2011 e il 2013, questa azienda ha investito in manutenzioni e nuove opere oltre 94 milioni di euro, triplicando il dato relativo al primo triennio di attività (2002-2004), mentre per il triennio 2014–2016 sono previsti investimenti per oltre 132 milioni di euro.
Per questo il calcolo fatto dall’AIT, basato sulla reintroduzione in tariffa degli oneri finanziari e degli oneri fiscali (spese coperte in modo forfettario prima del referendum dal 7% del capitale investito), ha determinato una restituzione quasi nulla per gli utenti di Acquedotto del Fiora.
Gli alti oneri finanziari, dovuti alla mole degli investimenti realizzati, hanno determinato il piccolo valore della restituzione. L’AIT e l’AEEG non hanno fatto altro che formalizzare e rendere esplicitala prerogativa di Acquedotto del Fiora di essere uno dei gestori che fa più investimenti pro capite a livello nazionale ed europeo.
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