Il responsabile della legalità Cgil: "Negli appalti pubblici c'era una legge regionale, il Governo la impugnò"
TOSCANA. “Infiltrazioni mafiose nelle ristrutturazioni di alberghi, castelli, ville e persino gli Uffizi di Firenze, che proprio dalle mafie subirono l’attentato di via dei Georgofili: le notizie di questi giorni ci allarmano ma non ci stupiscono in quanto da tempo denunciamo come la nostra regione non sia immune dalla presenza di queste organizzazioni malavitose”, dichiara Sandra Cappellini, responsabile legalità della segreteria di Cgil Toscana. Che ricorda: “La Toscana, nel 2007, aveva prodotto una legge che era contro il criterio del massimo ribasso negli appalti pubblici. Legge sulla quale come Cgil Toscana ci eravamo molto impegnati. Ma il governo allora la impugnò, ritenendo la materia di sua competenza. Ecco, se è di sua competenza, allora faccia una volta per tutte una legge che escluda il criterio del massimo ribasso”. Per Cappellini “servono più controlli da parte dei soggetti preposti, ma sappiamo che spesso si deve lavorare con grandi carenze di personale. La Cgil sta chiedendo a Regione ed locali di arrivare alla stipula di protocolli di legalità nei lavori. Ma serve investire risorse ed energie sulla lotta alle mafie, che rappresentano un’enorme piaga anche a livello sociale ed economico. La nostra regione rischia di essere terra di conquista per le organizzazioni criminali, ma queste sappiano che qui è radicata una forte cultura antimafia che mette in rete istituzioni, associazioni, sindacati. L’ultima prova è stata il successo della manifestazione di Suvignano a settembre, quando migliaia di cittadini sfilarono in corteo nella tenuta senese per riaffermare il valore sociale e culturale dei beni sottratti alla mafia, impedire possibili speculazioni e azzerare il rischio che la mafia potesse ricomprarla”.