La tribute band del complesso londinese si esibisce tra le rovine delle terme romane
di Filippo Tozzi
RAPOLANO. Tra le rovine del sito archeologico di Campo Muri le sonorità dei Pink Floyd hanno animato la serata organizzata dai Museum Angels di Fondazione Musei Senesi. La tribute band “The Fletcher” ha rivisitato l’atmosfera del celebre concerto “Live at Pompei” tenuto dai Pink Floyd nel 1972. La scelta della location è stata ispirata proprio dalla storica performance del gruppo inglese. Una serata in cui i Museum Angels hanno anche agito da ciceroni del sito archeologico di Campo Muri. Nato come insediamento termale romano nel primo secolo avanti Cristo, ha un utilizzo documentato almeno fino al quarto secolo. Parzialmente scavato, la scoperta del sito risale agli anni ’70 quando l’adiacente cava di travertino ha portato alla luce alcune rovine durante il suo processo di espansione. “Attualmente più della metà del sito è ancora da scoprire – spiega Marta Fontani, volontaria del servizio civile presso il progetto Museum Angels – sono state riportate alla luce le originali vasche termali adiacenti alla Fonte delle Fate, e gli ambienti che con ogni probabilità erano adibiti a spogliatoi. La caratura del sito è comunque considerevole, poiché le strutture ritrovate fino a qui dimostrano una notevole cura e ricercatezza dei materiali e dei processi costruttivi, probabili conseguenze di grandi disponibilità economiche dei committenti”. Un connubio, quella tra archeologia e musica, capace di attirare oltre 100 persone nelle campagne delle crete senesi e di intrattenerle per due ore non-stop.
RAPOLANO. Tra le rovine del sito archeologico di Campo Muri le sonorità dei Pink Floyd hanno animato la serata organizzata dai Museum Angels di Fondazione Musei Senesi. La tribute band “The Fletcher” ha rivisitato l’atmosfera del celebre concerto “Live at Pompei” tenuto dai Pink Floyd nel 1972. La scelta della location è stata ispirata proprio dalla storica performance del gruppo inglese. Una serata in cui i Museum Angels hanno anche agito da ciceroni del sito archeologico di Campo Muri. Nato come insediamento termale romano nel primo secolo avanti Cristo, ha un utilizzo documentato almeno fino al quarto secolo. Parzialmente scavato, la scoperta del sito risale agli anni ’70 quando l’adiacente cava di travertino ha portato alla luce alcune rovine durante il suo processo di espansione. “Attualmente più della metà del sito è ancora da scoprire – spiega Marta Fontani, volontaria del servizio civile presso il progetto Museum Angels – sono state riportate alla luce le originali vasche termali adiacenti alla Fonte delle Fate, e gli ambienti che con ogni probabilità erano adibiti a spogliatoi. La caratura del sito è comunque considerevole, poiché le strutture ritrovate fino a qui dimostrano una notevole cura e ricercatezza dei materiali e dei processi costruttivi, probabili conseguenze di grandi disponibilità economiche dei committenti”. Un connubio, quella tra archeologia e musica, capace di attirare oltre 100 persone nelle campagne delle crete senesi e di intrattenerle per due ore non-stop.
© RIPRODUZIONE RISERVATA