Anche ad Arezzo il gestore dovrà restituitre i profitti illegittimi
Dopo la sentenza del giudice di pace di Chiavari che aveva obbligato il gestore a rimborsare la quota di remunerazione del capitale investito incassato nel periodo tra luglio e dicembre del 2011, arrivano due sentenze del giudice di pace di Arezzo che obbligano il gestore Nuove Acque a rimborsare la quota di profitto da luglio 2011 a gennaio 2013 (data di presentazione dei ricorsi).
Le sentenze confermano la correttezza di quello che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha sempre sostenuto: dopo l’esito referendario tutto il profitto – comunque denominato – deve essere eliminato dalle bollette.
Dopo questi nuovi pronunciamenti che derivano anche da quella molto esplicita del Consiglio di Stato del gennaio scorso, il Forum invita ancora una volta l’AEEG a tornare sulle proprie deliberazioni e a predisporre un sistema tariffario in piena conformità con l’esito referendario. È evidente che lo stratagemma che l’AEEG ha adottato nel disciplinare il metodo tariffario transitorio chiamando “costo della risorsa finanziaria” quello che prima si chiamava “remunerazione del capitale investito” è risultato inefficace.
Ormai da più parti d’Italia i cittadini – stanchi di non vedere rispettato il volere del 96% degli elettori che poco più di 2 anni fa sancirono che sull’acqua non si può fare profitto – si stanno attivando per la tutela dei loro diritti.
E le sentenze sopracitate – come è ovvio e giusto che sia – ristabiliscono il primato della legge e bocciano le alchimie di politici e burocrati.