di Augusto Mattioli
SIENA. L’hanno chiamata "La Notte nera della cultura".
In occasione dello sciopero generale della conoscenza di venerdì prossimo (25 giugno) in piazza Salimbeni dalle 17,30 in poi la scuola, l’università, la ricerca, l’alta formazione artistica e musicale, insomma tutti gli operatori della formazione, si troveranno per una serata di testimonianze, di attività positive e propositive per protestare contro quelli che Rita Petti, insegnante, questa mattina (23 giugno) nel corso della conferenza stampa della federazione lavoratori della conoscenza della Cgil, ha definito “tagli feroci” di cui tutto il settore dell’educazione e della formazione è vittima.
“Con la nostra iniziativa – ha sottolineato – vogliamo dimostrare che la scuola, oggetto di una campagna reiterata e feroce si può fare anche in un altro modo salvaguardando il diritto ad una formazione adeguata per i giovani”.
Una iniziativa che gli organizzatori sperano sia la più partecipata possibile. Perché sulla scuola il quadro delineato da Lorenzo Micheli, segretario provinciale della Flc è allarmante. “Con i provvedimenti del governo nella manovra finanziaria gli insegnanti perderanno in media 7000 euro in tre anni per cui in provincia di Siena non si intascheranno 28 milioni”.
E poi ci sono i tagli agli organici, le decisioni del governo sull’autonomia scolastica e preoccupano le conseguenze della finanziaria sul trasporto pubblico che metteranno in difficoltà gli studenti pendolari e le loro famiglie.
Così come preoccupa il blocco per migliorare l’edilizia scolastica.