Al congresso Fabi il presidente parla anche dei rapporti con i sindacati
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ROMA. Il presidente del Monte dei Paschi, Alessandro Profumo, è intervenuto al congresso della Fabi e parlando del portafoglio della banca, ha detto: “Nessuno dei noi con i propri soldi avrebbe comprato tanti titoli di Stato: il problema non è tanto l’ammontare ma la durata di questi bond, forse si pensava che ci fosse la possibilità di fare un pasto gratis”. Profumo ha ribadito che la Fondazione diminuirà la sua partecipazione nel capitale di MPS sia per l’aumento di capitale sia per eventuali vendite necessarie a far fronte ai debiti della stessa Fondazione: “La vita della Fondazione sarà molto più complicata e avrà una quota molto più bassa di quella che ha avuto finora. Ci sarà un aumento di capitale da un miliardo – ha ricordato – e ci sarà un effetto di diluizione della quota della Fondazione. Forse dovrà poi vendere azioni perché ha un debito di 350 milioni e quindi sarà azionista di una banca con un rendimento molto basso”. Il presidente di Montepaschi ha ricordato anche che le performance passate non erano poi così elevate: “Non dimentichiamoci che negli ultimi cinque anni, tolte le operazioni straordinarie, questa banca ha avuto un utile di 50 milioni”.
Parlando poi delle trattative in corso con i sindacati, Profumo ha sottolineato che ”Ci sono le condizioni per fare un accordo con una parte del sindacato, anche noi riconosciamo un valore nell’unitarieta’ ma ora è importante chiudere l’accordo e auspico che possa accadere entro la fine dell’anno. Peraltro nella trattativa abbiamo dimostrato grande ragionevolezza”. Inoltre, secondo il presidente di Mps, le esternalizzazioni possono essereviste come un’opportunità: ”L’idea è quella di creare soggetti esterni alla banca capaci di assorbire questi lavori amministrativi, che offrano servizi non solo alla banca, ma anche ad altri settori, come le assicurazioni e le utility. Forse riusciamo anche a creare lavoro”.
Nella trattativa tra azienda e Monte, il fronte sindacale si è spaccato con la Fisac-Cgil che ha assunto una ”posizione ideologica di rifiuto. Nessuno si diverte a ridurre gli organici, se cerchiamo di agire, seppur nella diversità di posizioni per un obiettivo comune potremmo avere tutti un futuro migliore”, ha sottolineato Profumo.
(Foto Corrado De Serio)