di Augusto Mattioli
SIENA. Sette persone (di cui cinque senesi, un pratese e un grossetano) sono state denunciate alla magistratura dalla Guardia di Finanza di Siena per associazione a delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive (in particolare sulle corse di cavalli) ed esercizio abusivo di attività finanziaria.
A guidare l’associazione un senese molto conosciuto, molto esperto del mondo dell’ippica che anche in passato ha avuto disavventure giudiziarie nel settore delle scommesse clandestine, la cui posizione economica in seguito a segnalazioni arrivate dal sistema bancario è stata controllata dal nucleo polizia tributaria di Siena. Nel corso delle indagini durate un paio d’anni, è stata trovata una vera e propria agenzia clandestina di scommesse collegata con network specializzati. Il gruppo, secondo quanto è emerso dalle indagini, raccoglieva le puntate dagli scommettitori che solo i concessionari dello stato possono fare.
Il gruppo si introduceva illegalmente in un sito inglese che opera nel settore del gioco dove canalizzava le scommesse raccolte. Un sito che in Italia non può operare, non avendo le autorizzazioni per la raccolta delle scommesse. Interessante il giro di affari del gruppo scoperto dalla guardia di Finanza In un solo giorno l’entità delle scommesse variava fra i 10 e o 15 mila euro. L’agenzia clandestina, che nella sua sede senese aveva postazioni informatiche di ultima generazione con accesso ad internet e decoder tv che permettevano i collegamento a televisioni specializzate, utilizzava anche un metodo particolare per assicurarsi le vincita.
Con un computer collegato al sito inglese alcuni di coloro che facevano parte dell’associazione presenti in un albergo con vista sull’ippodromo inglese di Wolverhampton nei pressi di Birmingham, sfruttavano lo scarto temporale esistente con il collegamento via satellite e comunicavano i risultati per telefono a chi scommetteva utilizzando l’account italiano del sito inglese di cui era titolare il senese a capo del gruppo. Il quale dovrà anche pagare al fisco le tasse sui 600 mila euro sulle scommesse vinte riferite al 2007 e al 2008,
SIENA. Sette persone (di cui cinque senesi, un pratese e un grossetano) sono state denunciate alla magistratura dalla Guardia di Finanza di Siena per associazione a delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive (in particolare sulle corse di cavalli) ed esercizio abusivo di attività finanziaria.
A guidare l’associazione un senese molto conosciuto, molto esperto del mondo dell’ippica che anche in passato ha avuto disavventure giudiziarie nel settore delle scommesse clandestine, la cui posizione economica in seguito a segnalazioni arrivate dal sistema bancario è stata controllata dal nucleo polizia tributaria di Siena. Nel corso delle indagini durate un paio d’anni, è stata trovata una vera e propria agenzia clandestina di scommesse collegata con network specializzati. Il gruppo, secondo quanto è emerso dalle indagini, raccoglieva le puntate dagli scommettitori che solo i concessionari dello stato possono fare.
Il gruppo si introduceva illegalmente in un sito inglese che opera nel settore del gioco dove canalizzava le scommesse raccolte. Un sito che in Italia non può operare, non avendo le autorizzazioni per la raccolta delle scommesse. Interessante il giro di affari del gruppo scoperto dalla guardia di Finanza In un solo giorno l’entità delle scommesse variava fra i 10 e o 15 mila euro. L’agenzia clandestina, che nella sua sede senese aveva postazioni informatiche di ultima generazione con accesso ad internet e decoder tv che permettevano i collegamento a televisioni specializzate, utilizzava anche un metodo particolare per assicurarsi le vincita.
Con un computer collegato al sito inglese alcuni di coloro che facevano parte dell’associazione presenti in un albergo con vista sull’ippodromo inglese di Wolverhampton nei pressi di Birmingham, sfruttavano lo scarto temporale esistente con il collegamento via satellite e comunicavano i risultati per telefono a chi scommetteva utilizzando l’account italiano del sito inglese di cui era titolare il senese a capo del gruppo. Il quale dovrà anche pagare al fisco le tasse sui 600 mila euro sulle scommesse vinte riferite al 2007 e al 2008,