TRIPOLI. Sono tutti liberi i passeggeri del Boeing 737 della compagnia privata locale Sun Air, che erano a bordo del volo dirottato ieri (26 agosto) nel primo pomeriggio nel Sudan. Intorno alle 12 di oggi sono stati arrestati anche i due dirottatori e liberati i membri dell'equipaggio rimasti a bordo del velivolo.
Dopo una notte di paura ed una trattativa serrata, i dirottatori hanno accettato in mattinata di iniziare a rilasciare donne e bambini, e i passeggeri sono stati fatti scendere. I primi a lasciare l'aereo sono stati un gruppo di 14 donne e 9 uomini, poi gli altri. Il volo era partito da Nyala, il capoluogo del Darfur straziato dalla guerra civile, ed era diretto nella capitale sudanese Khartoum. Era stato dirottato ieri mezz'ora dopo il decollo con destinazione Libia, dove è atterrato, nell'aeroporto dell'oasi di Kufrah. A bordo c'erano 95 persone, fra cui otto membri dell'equipaggio.
Il velivolo è tuttora in Libia. I dirottatori hanno chiesto alle autorità del Paese nordafricano cibo e carburante in quantitativo sufficiente per raggiungere Parigi, che sarebbe la loro meta. Dopo un iniziale rifiuto di ogni dialogo, è stata avviata una trattativa col governo libico tuttora in corso. L'identità dei pirati dell'aria è ancora ignota. Secondo le prime notizie trapelate da fonti egiziane e dalla tv araba Al Jazeera, sembrava si trattasse di membri del ramo del Movimento di liberazione del Sudan (Slm), che segue Abdel Wahed Mohammed Nur, la cui fazione rifiutò di firmare il trattato di pace del 2006 con il governo di Khartour. Sull'aereo ci sarebbero anche esponenti della fazione del Slm guidata da Minni Arcua Minnawi, rivale di quella di al-Nur. Un portavoce del gruppo di al-Nur ha però immediatamente smentito ogni implicazione nel sequestro dell'aereo. "Non abbiamo avuto alcun ruolo in questo dirottamento, E' totalmente contrario ai nostri scopi, valori e obiettivi", ha detto un portavoce del gruppo, Yahya al-Bashir, parlando per telefono dalla Gran Bretagna. A bordo dell'aereo, secondo fonti sudanesi, c'erano anche tre ufficiali delle forze di pace in Darfur, Unamid, due egiziani ed un keniano. Fonti bene informate a Khartoum ritengono che comunque il gesto possa essere collegato agli avvenimenti delle ultime 48 ore nel campo di sfollati di Kalma, adiacente all'aeroporto di Nyala. Sembra anche che prima del decollo i membri del Slm che stavano imbarcando abbiano innescato un tafferuglio, perché pretendevano di salire a bordo armati.
Adesso i dirottatori sono stati arrestati e si attendono notizie sulla natura e la paternitità del gesto.