SINALUNGA. Chiara regolamentazione delle energie rinnovabili e degli impianti a biomasse. È quello che chiedono il Comune di Sinalunga e altre cinque amministrazioni comunali della Valdichiana tra la Provincia di Siena e Arezzo. L’idea comune è quella di formulare una proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare, da presentare alla Regione Toscana, che possa colmare alcuni vuoti legislativi in materia ambientale.
L’iniziativa, annunciata martedì (29 giugno) a Cortona, al termine di un incontro tra le amministrazioni comunali dell’area Valdichiana, ha unito i sindaci di Sinalunga, Torrita di Siena, Cortona, Castiglion Fiorentino, Lucignano, Marciano della Chiana e i responsabili del “Comitato Tutela Cortona”.
Nell’occasione i Primi Cittadini hanno definito un documento unico da presentare nelle prossime settimane all’attenzione dei propri organi amministrativi per la ratifica.
“L’obiettivo comune, che ha unito per la prima volta i Comuni della Valdichiana è ridurre tutte quelle lacune legislative sui temi della tutela ambientale e della salute pubblica – dice il Sindaco di Sinalunga, Maurizio Botarelli – Attualmente il quadro normativo, in particolare la Legge 99 del luglio 2009, permette agli imprenditori del settore un ampio margine di manovra riconoscendo tra l’altro importanti incentivi economici. Tutto questo senza dare agli enti pubblici locali la possibilità di intervenire in maniera decisa sui questi temi”.
“Il testo della proposta di Legge va oltre le attuali direttive regionali – continua il Primo Cittadino – Tutti gli impianti a biomasse, da costruire o già costruiti, dovranno essere sottoposti alla Valutazione Ambientale Strategica e alla Valutazione di Impatto sulla Salute, recependo così la direttiva 42 del 2001 del Parlamento Europeo”.
“In particolare, per quanto riguarda l’impianto a biomasse in località “Le Persie” – aggiunge Botarelli – deve essere chiaro che il Sindaco di Sinalunga ritiene inadeguato e sbagliato rispetto al territorio e al tessuto produttivo toscano bruciare legno vergine per produrre energia elettrica. Purtroppo però la normativa attualmente in vigore non permette all’amministrazione comunale né di incidere realmente sul progetto, né di influenzare la possibile collocazione della struttura, se non nei limiti, del caso in questione, del Piano di Miglioramento Agricolo di competenza della Provincia”.
“Bisogna impegnarsi per regolamentare in modo serio e certo alcuni aspetti della normativa ambientale sia nazionale che regionale – dice l’assessore all’Ambiente, Riccardo Agnoletti – Sono temi delicatissimi che meritano un’assoluta attenzione da parte della politica. Dobbiamo coniugare la salute pubblica con il bisogno di incentivare le fonti energetiche alternative. Non possiamo girare la testa da un’altra parte e far finta che il problema non esista”.