A Milano se n'è parlato in un convegno
AMIATA. Il 22 maggio a Milano si è tenuto il convegno “Rinnovabili 2.0: idroeolico, solare termico e geotermia; innovazione e impresa”, che ha dedicato un particolare approfondimento alla geotermia. Nel focus sono stati presentati casi di soluzioni innovative dal punto di vista tecnologico nella produzione energetica, settore dove in Italia sono stati realizzati i progetti più innovativi, anche se è difficile, almeno per noi, stabilire negli argomenti dibattuti un limite preciso tra tecnologia “pura” e promozione industriale. Crediamo comunque utile riportare un’estrema sintesi di quanto dibattuto sul tema geotermia.
Il primo intervento è stato quello di Tommaso Franci dell’Unione Geotermica Italiana (UGI) che ha parlato de “La geotermia per gli obiettivi 2020”: le politiche di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica sono caratterizzate da una pluralità degli attori e dei livelli di governo (Commissione europea, stati, regioni ed enti locali) che costituiscono la governance istituzionale dell’intervento pubblico nel settore; la VAS (valutazione ambientale strategica) dei nuovi piani energetici regionali, con l’indicazione degli obiettivi di sviluppo negli usi delle risorse geotermiche; lo svolgimento della VAS nella definizione dei nuovi Piani Energetici Regionali, per il recepimento degli obiettivi 2020 fissati con il DM “burden sharing”, che fissa gli obiettivi per ciascuna Regione per la produzione di energia da fonti rinnovabili, può essere lo strumento che favorisce il massimo grado di integrazione tra tutela dell’ambiente e sviluppo delle fonti rinnovabili come la geotermie.
E’ seguito il contributo di Maurizio Brancaleoni, Amministratore Delegato AUMA Italiana (azienda che produce valvole industriali), che ha illustrato “Il progetto AMIS (acronimo accattivante per Abbattitori Mercurio Idrogeno Solforato -.ndr) nelle centrali geotermoelettriche: sinergie con l’industria e ricadute positive sui mercati internazionali”. «L’energia geotermica, ha spiegato Brancaleoni, è una risorsa preziosa, disponibile a livello locale e facilmente utilizzabile; è “amica dell’ambiente”, perché non produce sostanze altamente inquinanti né aumenta le emissioni di anidride carbonica o altri gas rispetto a quelle già presenti allo stato naturale nell’area interessata da manifestazioni geotermiche». «Il principale vantaggio della geotermia, ha proseguito, è la sua grande disponibilità, anche in un Paese relativamente povero di fonti primarie come il nostro. Dal punto di vista della tecnologia invece l’Italia ha saputo ritagliarsi negli ultimi anni una posizione di primaria importanza, grazie anche agli investimenti in innovazione e qualità realizzati dall’industria italiana. Sempre più attenzione viene riservata anche all’impatto ambientale di questi progetti, grazie anche a soluzioni come il processo ENEL-AMIS, che permette l’abbattimento delle emissioni di mercurio e dell’idrogeno solforato nelle centrali geotermoelettriche».
Brancaleoni ha poi citato uno studio del 2008 ripreso anche dal Financial Times, che «ha ipotizzato come il calore della Terra potrebbe rappresentare la soluzione per il grave problema dei cambiamenti climatici, legati alla crescente domanda di energia». Lo studio rilevava che, se si potesse sfruttare adeguatamente il calore contenuto nei primi cinque chilometri della crosta terrestre, si potrebbe soddisfare un fabbisogno energetico pari a circa 500.000 volte l’attuale. Brancaleoni ha poi ricordato che «la produzione di elettricità è oggi il principale impiego della fonte geotermica: ma non è l’unico. Gli impieghi di questa importante fonte energetica naturale e rinnovabile sono vastissimi e le sue potenzialità dipendono essenzialmente dalla tipologia e dalla temperatura dei fluidi geotermici che ne determinano le modalità e forme di utilizzo». Parlando del sistema AMIS per eliminare le emissioni di mercurio e di idrogeno solforato, responsabile quest’ultimo del caratteristico odore presente nelle aree geotermiche, Brancaleoni ha sottolineato che «il processo AMIS non richiede prodotti chimici e non dà luogo a sottoprodotti a base di zolfo, da smaltire o riciclare, esibendo, anche a questo riguardo, un elevato rispetto ambientale». «AMIS – ha continuato l’Amministratore Delegato AUMA Italiana – ha dimostrato di essere un processo vincente ed esportabile in tutte le aree geotermiche popolate, essendo in grado di migliorare la qualità dell’aria e favorire così l’accettazione e l’integrazione degli impianti nel territorio, grazie alla forte riduzione dei rischi soggettivamente percepiti dalla popolazione. L’ENEL e i suoi principali fornitori di componenti hanno così contribuito a costituire un nuovo «distretto» industriale nazionale che si presenta, anche sugli scenari internazionali, nei progetti e gare dei futuri impianti geotermoelettrici».