La DG vuol diminuire l'incidenza del sindacato nelle relazioni col personale
di Red
SIENA. La trattativa tra la Direzione Generale – Risorse Umane e i Sindacati si è fatta ancor più complessa. L’andirivieni dalla Rocca non è passato inosservato e diverse riunioni si sono svolte. Molte questioni sono sul tappeto, inevitabilmente come la disdetta del CIA (Contratto Integrativo Aziendale) lascia facilmente immaginare. Il ridimensionamento dello spread resta la fonte principale di risparmi nella conduzione del conto economico della banca. Come ridimensionare il ruolo invasivo dei sindacati oltre i loro compiti sarebbe contesa aperta con la signora Dalla Riva, che – in quanto nuova dell’ambiente – certo non si lascia condizionare dall’altrui pregresso: è qui che lo scoglio del “no” della CGIL vorrebbe essere insormontabile al punto di secretare o quasi l’informazione agli stessi colleghi per non creare dissensi e quasi rompere il fronte sindacale.
La banca vorrebbe ottenere i 600 milioni di risparmi sul costo interno del lavoro previsti dal Piano Industriale. Risparmio importante, ma fino a che punto? Lo era anche il numero degli esternalizzati (prima 2200, poi 2800, dopo 2600), ma ieri ci hanno fatto sapere che sarebbero 1100: c’è una bella differenza in termini matematici, anche se non riduce l’impatto umano e professionale devastante per chi sarà coinvolto senza le opportune garanzie. Sembra che nella Rocca non si vogliano prendere in considerazione le alternative proposte dai sindacati e quindi, nel senso indicato dal P.I. si vorrebbe trattare in questi termini, nella nuova gestione dell’integrativo. Cosa si dovrebbe salvare? Sembra che, come ripetuto da alcuni giorni, previdenza aziendale, polizza sanitaria, infortuni e casco dovrebbero rimanere inalterati, compreso il contributo aziendale (versamento del 2,5% per i dipendenti, del 4% per i nuovi assunti che, con il nuovo CCNL avranno una riduzione economica del 18%).
Dove naturalmente la discussione sembra più accesa è il complesso del sistema di valutazione dei dipendenti. Diversi elementi fanno ritenere che l’Azienda lo voglia controllare più direttamente dall’autovalutazione del singolo alla decisione finale; ma resta da stabilire come. Infine dalla Rocca si vorrebbe mano completamente libera sul terreno delle nuove assunzioni. La prova scritta sarebbe solo una fase di scrematura dei candidati ai nuovi concorsi, cui seguirebbe un colloquio individuale (elemento discrezionale, quindi, per il datore di lavoro, che fino ad ora non esisteva, ma che non ha impedito casi di sperequazioni, ndr). Mano libera per l’Azienda anche nell’utilizzo del servizio che permette ai dipendenti di candidarsi direttamente per le posizioni lavorative vacanti interne al Gruppo. Un sistema di selezione complessiva trasparente che si chiama “lavora con noi” e che permette all’azienda di velocizzare i processi di selezione di nuovo personale e ai dipendenti di cogliere nuove opportunità di crescita, con ciò sminuendo l’incidenza fin qui avuta dal sindacato nel condizionare le carriere e le promozioni. Che non sarebbe comunque una novità all’interno di MPS: già in una selezione fatta alla fine del 2009 250 giovani furono selezionati così, con l’invio delle candidature soltanto a mezzo web, per divenire operatori di sportello: una pratica che a qualcuno non deve essere piaciuta…