L'azienda chiede una lettera di "richiesta" di trasferimento
SIENA. Da Unisin Mps riceviamo e pubblichiamo.
“Ci sono giunte segnalazioni di lavoratori convocati dai Gestori delle Risorse Umane della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. per comunicare loro uno spostamento di ufficio.
Fin qui nulla di strano, anche se da sempre l’azienda –forte del suo potere di pressione– tenta di far sottoscrivere al collega una lettera dove è lui che ha chiesto lo spostamento per evitare di corrispondere le relative indennità di chilometraggio o di alloggio.
Si tratta di una pratica ripugnante, ma sta alla determinazione dei colleghi che ciò non avvenga denunciando alle Organizzazioni sindacali una tale infausta eventualità.
Esiste recentemente una mutazione genetica di questa pratica: essa avviene in assenza di distanza chilometrica o di trasferte da corrispondere in quanto lo spostamento avviene nella medesima città!
Ci spieghiamo meglio. Un lavoratore addetto all’ufficio A viene convocato dai responsabili delle Risorse Umane per comunicargli che è assegnato all’ufficio B. Va precisato che l’ufficio B è poco distante da quello di provenienza. QUINDI IL CHILOMETRICO NON E’ IL MOVENTE DELL’AZIONE.
La Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. riferisce al lavoratore che lo spostamento è subordinato all’invio all’Azienda di un messaggio di posta elettronica da lui redatto dove lo stesso lavoratore ringrazia per lo spostamento nell’Ufficio da lui richiesto.
Tale richiesta aziendale viene fatta al dipendente con comportamenti incalzanti perché la cosa va fatta subito e non si può aspettare!!!
Ci domandiamo:
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Perché una fretta così sospetta;
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perché l’Azienda chiede una simile missiva quando da sempre non ha ritenuto prioritarie le proprie esigenze rispetto a quelle del lavoratore al quale non ha mai chiesto il permesso di essere spostato;
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tenuto conto del clima di terrore psicologico scientificamente attuato dall’Azienda nei confronti dei lavoratori, in presenza di esternalizzazioni che grondano sangue da tutte le parti, in presenza di un caos organizzativo (anche questo voluto e con le relative violenze psicologiche), appare del tutto provocatoria la pressione sui colleghi convocati di far scrivere che sono stati loro a chiedere lo spostamento .
Alla luce di quanto sopra, invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici ad evitare di inviare messaggi di richiesta all’Azienda, proprio quando lo spostamento è imposto dall’Azienda e di contattarci perché il Sindacato possa ricercare tutte le strade possibili per reagire nelle sedi opportune”.