Una intricata ragnatela per rendimenti minimi per i clienti
SIENA. “I clienti del Monte dei Paschi di Siena che hanno comprato obbligazioni Casaforte Classe A scopriranno presto che la cedola semestrale in scadenza rende meno del 2% e quella successiva potrebbe addirittura scendere all’1,4%. Dati drammatici, visto che la scadenza finale è nel 2040. Mps ha perso quasi l’80% del proprio valore e i Monti-bond sono saliti a 3,9 miliardi di euro. Il Governo intervenga subito”. Lo afferma il capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, firmatario di diverse interrogazioni sulla vicenda.
“Il Gruppo Mps – aggiunge – ha ceduto i proprio sportelli ad un consorzio, che ha acquistato gli immobili per 1,674 miliardi grazie ad un mutuo della stessa banca. Il Monte dei Paschi di Siena, però, non appare creditore del consorzio e quindi ha finanziato una ‘stichting’ olandese che ha utilizzato il prestito per costituire Casaforte, una srl subito pronta ad acquistare il credito. Così il consorzio riversa a sua volta gli affitti degli sportelli alla società, in una ragnatela aziendale per nulla trasparente. Intanto, prima della chiusura di bilancio, Mps ha collocato al pubblico dei clienti ben 1,536 miliardi di obbligazioni Casaforte e 133 milioni presso gli investitori istituzionali. Lo stesso emittente ha stimato che il bond è illiquido e rischioso e che nell’89% dei casi renderà, alla scadenza, quanto un titolo liquido e privo di rischio come BTP emessi dal Tesoro italiano. Per giunta Mps può riacquisire gli immobili a valore di perizia, lasciando così gli investitori con un pugno di mosche in mano. Il Governo – conclude Lannutti – si attivi per evitare che le banche possano continuare impunemente a frodare i risparmiatori”.
“Il Gruppo Mps – aggiunge – ha ceduto i proprio sportelli ad un consorzio, che ha acquistato gli immobili per 1,674 miliardi grazie ad un mutuo della stessa banca. Il Monte dei Paschi di Siena, però, non appare creditore del consorzio e quindi ha finanziato una ‘stichting’ olandese che ha utilizzato il prestito per costituire Casaforte, una srl subito pronta ad acquistare il credito. Così il consorzio riversa a sua volta gli affitti degli sportelli alla società, in una ragnatela aziendale per nulla trasparente. Intanto, prima della chiusura di bilancio, Mps ha collocato al pubblico dei clienti ben 1,536 miliardi di obbligazioni Casaforte e 133 milioni presso gli investitori istituzionali. Lo stesso emittente ha stimato che il bond è illiquido e rischioso e che nell’89% dei casi renderà, alla scadenza, quanto un titolo liquido e privo di rischio come BTP emessi dal Tesoro italiano. Per giunta Mps può riacquisire gli immobili a valore di perizia, lasciando così gli investitori con un pugno di mosche in mano. Il Governo – conclude Lannutti – si attivi per evitare che le banche possano continuare impunemente a frodare i risparmiatori”.