Centinaia anche quest'anno i partecipanti che nell'Aula magna dell'Università per Stranieri hanno assistito all'evento
di Annalisa Coppolaro
SIENA. La poesia ”c’ è”. Resiste e respira e vive nei nostri giorni e per la sesta notte illumina la città di Siena. Sei le edizioni della Notte della POesia, centinaia anche quest’anno i partecipanti che nell’Aula magna dell’Università per Stranieri hanno assistito rapiti a questo evento dove storie, culture, età e vite diverse si sono incontrate per raccontarsi attraverso una poesia, una ciascuno, una o al massimo due. In lingue differenti, lingue di ogni continente, canzoni e versi che si sono levati la sera del 15 maggio nello spazio sognante dell’aula magna, trasformata per una notte in una palestra di emozioni, in una dimensione ‘altra’.
Per la prima volta anche la radio web, Uradio, ha preso parte alla serata, trasmettendo in diretta le decine e decine di poesie raccontate da altrettate voci di ragazzi, studenti , insegnanti, poeti, giunti qui da tutto il mondo e qui affascinati quanto noi dalla prospettiva di poter leggere o recitare pochi versi nella loro lingua madre o in una lingua amata. E così la serata, parte del programma di Siena 2019, organizzata dal professor Maurizio Spagnesi, si è trasformata in un luogo fuori dal tempo dove chiunque poteva narrare qualche verso: al microfono si sono succeduti lettori kenyoti, italiani, sudamericani, scandinavi, russi, cinesi, tailandesi, francesi, siriani, giapponesi, inglesi, e le parole affascinanti in tante lingue diverse hanno raccontato l’amore, la lotta politica, l’impegno, la morte, la vita, la nostalgia, la solitudine, la speranza, negli idiomi e nei modi più disparati. Seguiva una traduzione in italiano, letta spesso con grande impegno dai partecipanti che, a Siena per studiare l’italiano, in questa grande istituzione senese in crescita che ogni anno porta qui da noi molte centinaia di ragazzi entusiasti di incontrare la nostra cultura, sono riusciti a comunicare l’amore di tanta e tanta gente per la nostra cultura e per la loro.
Da Pablo Neruda a Camillo Sbarbaro, da Elliott a Margherita Sergardi, molti i nomi scelti dai lettori che si sono avvicendati al microfono, con la sola voglia di dividere un momento di poesia e un’emozione. Con questo spirito nacque sei anni fa questa Notte scintillante di parole, e con la stesso spirito e la stessa magia si è riproposta a Siena, riconfermando la certezza che il brivido di un verso è unico e percorre tempi e spazi che credevamo ormai superati e ridondanti. Quanti editori decidono di non pubblicare poesie…beh, per tutti coloro che pensavano che la poesia non fosse più essenziale alle nostre vite, questa Notte ha dimostrato che invece è una necessità per molti di noi.
Ed è una sensazione bellissima.
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