Lo vuole la legge, ma soprattutto il buon senso
di Lexdc
SIENA. Alzi la mano chi ha ben chiaro cosa siano e a cosa servano le Società della Salute, una creatura fortemente voluta dal presidente regionale Rossi quando era assessore alla salute. Enti farraginosi e pleonastici, la cui inutilità è stata certificata dalla Corte dei Conti. Nello scorso gennaio, già presagendo con i dati disponibili allora gli sviluppi negativi per la sanità regionale (buco di 300 milioni per l’Asl di Massa, inchieste che coinvolgono anche la sanità senese tra cui 400 mila euro spesi in consulenze esterne), su queste pagine il presidente Rossi era stato invitato a tagliare i costi inutili di 33 società della Salute che erano state costituite in Toscana, per procedere poi ad accorpare gli Estav e tagliare le Asl. Per mettere la parola fine all’escalation che vede costantemente moltiplicarsi i costi della sanità regionale ogni anno, anche se fortunatamente la Toscana risulta ancora efficiente, ma non troppo.
Tuttavia l’arresto del chirurgo Paolo Macchiarini lascia presagire che si nascondano isole di spreco e malaffare. Nel mese di maggio è scesa in campo anche l’Aduc, e proprio per seguire la battaglia del contenimento della spesa sanitaria eliminando i doppioni della burocrazia regionale voluta da Rossi e proseguita dall’assessore Scaramuccia che, vista la mala parata, ha deciso per “motivi personali (stress?)” di abbandonare rocambolescamente l’incarico. La signora Scaramuccia è partner di Value Partners Management Consulting, una società che i lettori conoscono bene, dato che assiste Rocca Salimbeni nella vendita del Centro Operativo. Ci sarebbe da fare chiarezza su questi andirivieni dei soliti noti nei diversi centri di potere regionali, dove pare che siano di fatto “governanti ombra” di quelli eletti con il voto popolare. Le dimissioni della Scaramuccia lasciano costernati: l’assessore alla sanità, in Toscana come nelle altre regioni, è un politico potentissimo. Addirittura in Toscana gli ultimi due assessori regionali (prima Claudio Martini poi Enrico Rossi) ne sono diventati presidenti: il trampolino di lancio ideale. Aduc ha ricordato che “Il Tar della Toscana, intervenendo su un contenzioso tra associazioni disabili e SDS, ha rilevato che molte delle 33 SDS presenti sul territorio regionale toscano (di cui operative solo 25) dimostrano la realtà di un sistema che molto spesso disapplica i criteri generali e di garanzia espressi dalla stessa normativa regionale”. Chiudere una stagione di sprechi, caro presidente Rossi, e al più presto: un atto doveroso. E prima che qualcuno vi faccia chiudere con la forza, che sia la Magistratura o sia l’azione della “spending rewiev” del governo Monti.