
SIENA Dall’associazione Buongoverno riceviamo e pubblichiamo.
“Il CDA di Banca Monte dei Paschi di Siena ha convocato per il giorno 17 aprile l’Assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti.
Tra i punti indicati nella parte straordinaria c’è la proposta di attribuzione al CDA della facoltà di aumentare il capitale sociale in una o più volte, in via scindibile, entro il 31 dicembre 2025, da liberare mediante conferimento in natura a servizio dell’offerta pubblica volontaria su Mediobanca, con esclusione del diritto di opzione.
Nella relazione depositata in vista dell’assemblea si evidenzia che il numero massimo di azioni MPS da emettere a servizio dell’OPS è stato incrementato fino a 2.230.000.000 azioni da 1.915.543.285 azioni, mentre il capitale sociale attuale è composto da 12.259.689.706 azioni ordinarie.
La facoltà di aumentare il capitale sociale in una o più volte in via scindibile non è vincolata al buon esito dell’OPA su Mediobanca, ma viene prevista la sua utilizzabilità per tutto il 2025, mentre normalmente la conclusione di un’OPA, positiva o negativa che sia, si concretizza in un arco temporale di 30/40 giorni. Ciò viene giustificato adducendo la possibilità che la Banca debba far ricorso all’emissione di un certo quantitativo di “phantom share” da destinarsi alla attribuzione di premi per dirigenti apicali ed al top management. Si tratterebbe comunque di importi nettamente inferiori a quello prospettato per l’aumento di capitale.
A questo punto sorge spontaneo un quesito: un aumento di capitale che prescinde dal buon esito dell’OPA, procrastinato a tutto l’esercizio 2025 potrebbe tornare utile, o meglio, indispensabile per compensare le perdite su 3,6-3,7 miliardi di euro di NPL netti, la cui copertura invece di essere incrementata nel corso delle ultime trimestrali è addirittura diminuita (forse per incrementare gli utili)?
Ovviamente auspichiamo che i nostri dubbi siano smentiti dai fatti e che BMPS riesca a concludere con successo l’OPA su Mediobanca, anche se ne trarranno beneficio i principali azionisti, Caltagirone e Delfin, ma non certo i vecchi e piccoli.
Inoltre, temiamo che la comunità senese vedrà definitivamente reciso il rapporto, peraltro ormai molto labile, con il MPS, con il probabile spostamento del centro direzionale su Milano”.