E parla di politica, finanza e rottamazioni
testo e foto di Augusto Mattioli
SIENA. Renzi arriva in città per chiudere la campagna per le primarie del centronisitra. Al palasport di Siena – che è andato sempre più riempiendosi fino a raggiungere circa le tremila persone. Renzi ha iniziato il proprio intervento dando atto ai sindaci della regione che si sono schierati con lui di aver avuto coraggio. “Non è facile schierarsi in Toscana, per questo li ringrazio “, ha sottolineato. “Non siamo qui ad un passo dal traguardo per accontentarci. Siamo ad un passo dal sogno. Ho scambiato un messaggino con Bersani qualche ora fa perchè credo che la serietà delle relazioni venga prima di tutto il resto. Sono contento di avere fatto una sfida leale”.
“Una parte della sinistra non può pensare a fare bucce ad altri senza fare un esame di coscienza. Non parlo del Montepaschi – ha aggiunto – ma di quello che fece il governo di D’Alema quando accolse e incoraggio la scalata su Telecom di quelli che furono chiamati i capitani coraggiosi. Se penso ad una privatizzione ho ben chiaro di come si fa: fare il contrario di quello che fece quel governo. Penso che quella vicenda segni un rapporto sbagliato tra politica e finanza”. E rincara: “Se fai politica non pui pensare al modo di comprare una banca. Non puoi immaginare
scalate, decidere acquisizioni, sostituirti al ruolo dei tecnici- ha sottolineato-
non possiamo pensare di lavarci la coscienza parlando di cayman facendo finta che non ci siano città dove i lavoratori devono pagare per scelte sbagliate della politica. Sarà difficile uscire dalla situazione in cui anche Montepaschi si trova oggi. Ci si potrà arrivare se ci sarà la consapevolezza che la politica non si sostituisca agli uomini della finanza. Se vinceremo noi il compito della politica sarà quello di dettare regole”.
“Una parte del gruppo dirigente pd vada a casa”, ha affermato. “deve andare a casa per quello che ha fatto. Lo sapete bene a Siena”. Poi, prendendo spunto dalla crisi che ha portato un commissario prefettizio al comune di Siena ha detto che quando una coalizione si rompe “è un fallimento della politica. L’italia che noi costruiremo non romperà le coalizioni sulla base delle esigenze di tizio o caio”.