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AMIATA. Da SOS Geotermia, Rete Nazionale NoGesi, Comitato Ambiente Amiata, Heart Amiata riceviamo e pubblichiamo.
“Cari concittadini,
Oltre una settimana è passata dal giovedi 13 Febbraio, quando i Comitati Rete Nazionale NoGesi, Comitato Ambiente Amiata e Heart Amiata hanno convocato a Abbadia San Salvatore un incontro pubblico sul tema del rinnovo delle concessioni geotermiche sul territorio dell’Amiata a Enel Green Power, a cui è intervenuto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in presenza di oltre 250 cittadini e ai 150 collegati allo streaming online.
Durante l’incontro, gli organizzatori, assieme alla gran parte degli intervenuti, hanno richiesto al presidente Giani di rimandare la firma del rinnovo delle concessioni a Enel, ritenendo che siano necessari ulteriori approfondimenti su aspetti critici, che riguardano la geotermia e il suo impatto su Ambiente, Salute e Attività Produttive.
● Ambiente. 1) Le emissioni delle attuali centrali pur con i filtri abbattitori AMIS, contengono quantità rilevanti di anidride solforosa, metano, ammoniaca, mercurio e arsenico (fonte ARPART) oltre a elementi radioattivi: solo a Piancastagnaio le centrali emettono ~100 kg annui di mercurio, con una media giornaliera di 80-100 grammi, comparabile a quella delle centrali di Bagnore ed il doppio di una centrale a carbone che produce 44 volte più energia elettrica. Le emissioni di CO2 sono pari a quelle di una centrale a gas per la stessa produzione. 2) Consumo di acqua potabile: le portate delle sorgenti di acqua potabile sono drammaticamente diminuite a causa del funzionamento delle centrali, con ulteriore contaminazione della falda da parte dei gas geotermici. 3) Controlli insufficienti: L’ARPART responsabile dei controlli periodici delle centrali ha effettuato in tutto il 2023 solo 8 controlli complessivamente, per i 6 gruppi di produzione attivi sull’Amiata. 4) La subsidenza ha messo e sta mettendo in crisi la rete viaria, in particolare i ponti e i viadotti della S.S. Cassia, con la galleria Le Chiavi, attualmente chiusa al traffico.
● Salute. I risultati di studi epidemiologici (Ars 2010 e “InVetta”2022) dimostrano una netta correlazione tra metalli pesanti assorbiti, esposizione e vicinanza alle centrali, con grandi differenze rispetto alle popolazioni residenti in aree lontane da siti di produzione geotermica: 1) aumento di mortalità media da tumori del 19% (2000-2006); 2) rischio relativo medio del 23% più alto di sviluppare tumori (2022); 3) livelli corporei di mercurio, arsenico, tallio, cobalto e cromo significativamente più alti.
● Attività produttive. Il Consorzio dei produttori del Montecucco e imprenditori del Brunello di Montalcino chiedono tutela dell’integrità paesaggistica e del territorio per salvaguardare la produzione biologica (80% di tutta la produzione) e l’indotto dell’enoturismo, sottolineando che il rischio economico associato alla proliferazione della geotermia è di gran lunga superiore all’indotto sul territorio generato dalla geotermia stessa.
Lunedi 17 Febbraio, il presidente Giani deliberava di accettare il piano presentato da Enel per rinnovare per altri 20 anni le 8 concessioni geotermiche in scadenza, che include la costruzione di 2 nuove centrali sull’Amiata, a Bagnore e Piancastagnaio, oltre ad aprire alla realizzazione di nuove centrali per un totale di ulteriori 140MW. La produzione in Amiata è già oggi superiore a 120MW, contro lo stesso Piano Ambientale Energetico Regionale che stabilisce un limite di 100MW per garantire l’equilibrio tra lo sfruttamento geotermico per la produzione elettrica e le caratteristiche ambientali economiche e sociali dell’Amiata. I
Comitati guardano con estrema preoccupazione e disappunto la mancanza, in questo processo, di un effettivo coinvolgimento e collaborazione tra istituzioni regionali (al netto della visita di Giani in Amiata a cose ormai fatte) e le popolazioni locali, che dovranno – da sole – farsi carico delle gravi conseguenze ambientali e di salute pubblica di queste scelte.
I Comitati ribadiscono che queste decisioni sono inaccettabili nei modi e nei tempi in cui sono state prese, contravvenendo alla Convenzione di Aarhus, ratificata dall’Italia, che obbliga le Istituzioni a fornire accesso alle informazioni, garantire la partecipazione effettiva del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.
Ma soprattutto certe decisioni sono inaccettabili nella sostanza per le ripercussioni evidenti che lo sfruttamento geotermico sta già avendo in termini di dissesto idrogeologico e paesaggistico, inquinamento ambientale da polveri sottili, metalli pesanti e gas nocivi e il conseguente aumento dell’incidenza di malattie ad essi associati, senza contare l’impatto negativo sul tessuto produttivo e sociale”.