GrIG auspica una maggiore sorveglianza sui gioielli Unesco
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SIENA.
San Gimignano è una cittadina di straordinario interesse storico-culturale nota in tutto il mondo.
Nemmeno settemilacinquecento abitanti, il suo centro storico ha in gran parte mantenuto il tessuto urbanistico medievale, nonostante alcuni interventi del XIX e XX secolo. Basti pensare che vicino alla Chiesa Collegiata, il Duomo romanico svettano ancora ben 15 delle 72 originarie case-torri medievali.
E’ sicuramente uno dei migliori esempi giunti fino a noi di struttura urbana del periodo comunale e per questo è entrato a far parte del Patrimonio dell’umanità dell’U.N.E.S.C.O.
L’intero centro storico di San Gimignano con un’ampia area intorno[1] sono tutelati con specifico vincolo paesaggistico ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. (aree individuate con D.M. 25 marzo 1965), mentre numerosissimi (quasi 300) sono gli edifici storici tutelati specificamente con vincolo storico-culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
“L’intera città di San Gimignano” entro la storica cinta muraria e i Quartieri di Salicotto e di Ovile della città di Siena, individuati in puntuale pianta catastale, beneficia anche di una forma ancor più stringente di salvaguardia, quella discendente dalla legge n. 364/1909, con rispettivi provvedimenti di individuazione con D.M. 13 febbraio 1928 e con D.M. 12 aprile 1928, oggetto anche di un parere dell’Ufficio legislativo del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (prot. n. 36443 del 29 dicembre 2016): in pratica, non può esser modificato o realizzato alcun edificio senza preventiva autorizzazione della Soprintendenza competente, che può dettare le opportune prescrizioni per la conservazione del centro storico.
E’ operativo un ulteriore strumento di tutela, il Segretariato regionale per la Toscana del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (oggi Ministero della Cultura), su proposta della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, ha emanato il decreto n. 129/2017 del 13 settembre 2017, che indica le specifiche e puntuali misure di gestione e salvaguardia del centro storico (artt. 45 e 128 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), venendo così incontro alle esigenze della tutela di un gioiello storico-culturale, alle esigenze amministrative e socio-economiche della città e, nel nostro piccolo, a quanto richiesto dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) con un’istanza (16 agosto 2017) per appurare le modalità applicative della specifica tutela dei centri storici di San Gimignano e di Siena, fra i più rilevanti e preziosi a livello mondiale.
Anche a Siena, anch’essa parte del Patrimonio dell’umanità dell’U.N.E.S.C.O., infatti, l’intero centro storico e zone limitrofe[2] sono tutelati con specifico vincolo paesaggistico ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. (aree individuate con D.M. 25 marzo 1965), mentre numerosissimi sono gli edifici storici tutelati specificamente con vincolo storico-culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Così per la tutela di cui alla citata legge n. 364/1909 dei Quartieri di Salicotto e di Ovile sono giunte le specifiche misure di gestione e salvaguardia con nota Segretariato regionale Toscana prot. n. 4564 del 17 aprile 2018 (Salicotto) e con nota Segretariato regionale Toscana prot. n. 4560 del 17 aprile 2018 (Ovile).
La recente sentenza della Corte d’Appello di Firenze, Sez. III civ., 16 ottobre 2024 ha accertato e dichiarato “la proprietà demaniale del Comune di San Gimignano sul locale denominato ‘bottega del sale’, posto in Piazza del Duomo … con relativi accessori e pertinenze ivi compresi i gradoni esterni”, ordinando la “immediata restituzione del predetto bene al Comune di San Gignimano, libero da cose e da persone”. Tale sentenza può e deve costituire uno spunto per un’ampia verifica delle condizioni in cui si trovano le mura e le eventuali costruzioni a esse addossate, mura cittadine individuate come “beni demaniali” in capo ai Comuni da pareri dell’Avvocatura distrettuale dello Stato (n. 7927 del 24 marzo 1983) e n. 1079 del 21 febbraio 1938) in base al motu proprio del Granduca di Toscana del 24 marzo 1783.
Come noto, gli artt. 160 e 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. e gli artt. 27 e 39 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. prevedono la possibilità rispettivamente da parte della Soprintendenza, da parte del Comune e da parte della Regione competenti di ordinare il ripristino ambientale di interventi non autorizzati e di annullare i titoli abilitativi edilizi in presenza di illegittimità e motivi di interesse pubblico anche oltre il termine di 18 mesi di cui all’art. 21 nonies della legge n. 241/1990 e s.m.i. (vds. T.A.R. Veneto, Sez. II, 22 luglio 2016, n. 861).
Il GrIG auspica la più ferma ed efficace vigilanza sugli interventi nei centri storici di San Gimignano e di Siena affinchè non vi siano realizzazioni incongrue in un contesto di valore storico-culturale e ambientale unico al mondo.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
[1]area individuata con D.M. 25 marzo 1965.
[2] aree individuate con i DD.MM. 26 maggio 1956 (zone limitrofe alla cinta muraria), 30 giugno 1956 (zone verdi entro la cinta muraria), 14 gennaio 1966 (zone limitrofe alla città di Siena), 9 febbraio 1976 (centro storico di Siena).