Siena Pirata analizza il rapporto stipendi-consumi alla luce del periodo attuale
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SIENA. Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“Ha sollevato qualche polemica l’articolo di qualche giorno fa che racconta l’esperimento compiuto da Siena Sociale[1] di riuscire a pranzare a Siena con meno di 7€. Il risultato è stato un trancio di margherita, una bottiglia d’acqua minerale da mezzo litro e un gelato artigianale, per un totale di 6,20€.
Secondo i dati nazionali[2], lo stipendio netto medio mensile di un operaio è di 1524€. Un impiegato arriva a 1818€ e un quadro a 2668€. Un banale conto della serva considerando 40 ore di lavoro settimanali ci restituisce una retribuzione netta media di, rispettivamente, 9,5€ per l’operaio, 11,36€ per l’impiegato e 16,67€ per il quadro. Attenzione: parliamo di retribuzioni nette medie nazionali, considerando un gap di circa il 14% tra Nord e Sud Italia.
Tornando quindi alla questione iniziale, quanto è la spesa sostenibile per pranzo di lavoro durante la settimana? Quanti possono permettersi di destinare quasi un’ora del proprio lavoro ad un primo, una bottiglia d’acqua e un caffè? Perché il problema è evidente e non va deviato solo sui costi che i ristoratori devono affrontare, sempre più alti, che sono ovviamente costretti a riversare sui clienti: c’è una palese inadeguatezza delle retribuzioni medie nazionali!
Lo conferma il valore degli stessi buoni pasto, quasi tutti di 7€: dove è possibile, a Siena ma anche altrove in Italia, ormai poter avere un pranzo più o meno completo a questa cifra?
E’ chiaro che il problema retributivo assume un ruolo centrale non solo per la sostenibilità dei bar e dei ristoranti, quanto proprio di tutto il sistema economico locale e nazionale: ogni giorno la stampa riporta notizie sulla chiusura di esercizi commerciali, ormai con costi insostenibili a fronte di clientela sempre più povera, i cui redditi – fermi da decenni – sono erosi dal costo sempre più alto dell’energia (gas, elettricità, carburanti) e dei beni di prima necessità. Per non parlare del costo delle automobili, ormai schizzato a cifre insostenibili per un operaio.
La riflessione, importante ed urgente, deve essere fatta sugli aspetti retributivi: se lo stipendio non riesce a garantire ai lavoratori un surplus economico adeguato da ridistribuire sul territorio e sugli esercizi commerciali, è evidente come il futuro sia difficile per il tessuto commerciale locale.
Aumentare gli stipendi netti, quindi, è l’unica vera strada verso una ripresa economica, iniziando proprio dai contratti della Pubblica Amministrazione, ad oggi tra i più poveri del Paese”.
[1] https://www.sienasociale.it/2025/02/16/pranzare-a-siena-con-euro-6-20-si-puo/
[2] https://www.forbes.com/advisor/it/business/stipendio-medio-italia/