MONTERIGGIONI. “Nell’Italia travagliata di oggi, dove la politica è slabbrata e ci si accapiglia senza trovare mai sintesi che invece altre Nazioni riescono talvolta a costruire, soprattutto nei momenti di crisi più grave, ecco che avanza un’opportunità nuova. È la Francigena, col suo trasporto di conoscenza, di senso dell’accoglienza, di turismo consapevole, di spiritualità”.
Il sindaco Bruno Valentini interviene nel dibattito sulla valorizzazione della via Francigena dopo che la sua amministrazione ha promosso un protocollo specifico tra sei comuni della valdelsa senese e fiorentina che è diventato un progetto pilota per tutta la Regione.
“Se sono stati Prodi e Rutelli a rilanciare un’idea che sonnecchiava, oggi grazie anche alla spinta dell’Associazione Europea delle Vie Francigene sono il commissario europeo Antonio Tajani (PDL) e l’europarlamentare Silvia Costa (PD) o i ministri Brambilla e Bondi che sviluppano il progetto del grande itinerario culturale europeo. Del resto, l’eclatante unanimità del Consiglio Provinciale senese conferma questo slancio unitario che oltrepassa le differenze e pone l’Amministrazione Provinciale di Siena all’avanguardia in Italia ed in tutta Europa: coordinare i Comuni interessati per ripristinare uno dei tre grandi percorsi del pellegrinaggio del Medioevo, garantendo la sicurezza del percorso ai viaggiatori a piedi o in bici e concordando col Ministero varianti al tracciato che lo valorizzano ancor di più. Offrendo agli uomini di oggi la possibilità di un’esperienza che si intreccia con l’evoluzione del turismo e sviluppa un circuito economico nuovo, che può sostenere e potenziare un settore come quello turistico che pur esprimendo fatturati inferiori all’industria ha grandi risvolti occupazionali, resi ancora più importanti dal fatto che le aziende manifatturiere che sopravvivranno alla crisi, difficilmente faranno nuove assunzioni”.
“Noto con compiacimento che ci si sta finalmente rendendo conto che la Francigena non è l’ennesimo itinerario escursionistico ma reca con sé un alone di mito, da diffondere e raccontare per soddisfare profondi bisogni religiosi e morali. Ciò che rende straordinario il Cammino di Santiago di Compostela non è il tracciato bensì chi lo percorre e le sue motivazioni. Attraverso la Francigena, la politica italiana (dal Governo al piccolo Comune che ne viene attraversato) può per una volta arrivare in orario all’appuntamento con la storia, organizzando seriamente il percorso, collaborando col mondo dell’associazionismo e del volontariato, realizzando una rete di ospitalità a basso costo, interagendo con la Chiesa alla quale competerà accogliere a Roma, presso la Basilica di San Pietro, i moderni pellegrini. Anche se sono 2mila i km dell’intera Francigena da Canterbury a Roma (mille in Italia) ed anche di più se si considera il collegamento con Santiago, già sarebbe molto se i circa 550 km del percorso in Toscana e nel Lazio costituissero già nel 2011 o 2012 un “unicum” offerto al mondo per un viaggio a ritroso nel tempo di mille anni indietro. Un viaggio carico di simboli, alla ricerca di sé stessi, di valori perduti, di esperienze intriganti. Adesso c’è da rimboccarsi le maniche, come hanno fatto i 6 Comuni della Valdelsa senese e fiorentina col loro progetto-pilota coordinato con la Regione Toscana, come sta facendo la Provincia con i team guidati dal vicepresidente Alessandro Pinciani, che anche in queste settimane stanno lavorando sul campo per assestare e migliorare il tratto senese della Francigena. In ogni Comune interessato dovrà sorgere una struttura di accoglienza. Dovranno essere definiti programmi di manutenzione e regole di salvaguardia urbanistica e paesaggistica. Ogni Parrocchia dovrà aprirsi all’incontro con migliaia di giovani e meno giovani che si dirigeranno verso Roma. Dopo Santiago, sta scoccando l’ora dell’Italia”.
Il sindaco Bruno Valentini interviene nel dibattito sulla valorizzazione della via Francigena dopo che la sua amministrazione ha promosso un protocollo specifico tra sei comuni della valdelsa senese e fiorentina che è diventato un progetto pilota per tutta la Regione.
“Se sono stati Prodi e Rutelli a rilanciare un’idea che sonnecchiava, oggi grazie anche alla spinta dell’Associazione Europea delle Vie Francigene sono il commissario europeo Antonio Tajani (PDL) e l’europarlamentare Silvia Costa (PD) o i ministri Brambilla e Bondi che sviluppano il progetto del grande itinerario culturale europeo. Del resto, l’eclatante unanimità del Consiglio Provinciale senese conferma questo slancio unitario che oltrepassa le differenze e pone l’Amministrazione Provinciale di Siena all’avanguardia in Italia ed in tutta Europa: coordinare i Comuni interessati per ripristinare uno dei tre grandi percorsi del pellegrinaggio del Medioevo, garantendo la sicurezza del percorso ai viaggiatori a piedi o in bici e concordando col Ministero varianti al tracciato che lo valorizzano ancor di più. Offrendo agli uomini di oggi la possibilità di un’esperienza che si intreccia con l’evoluzione del turismo e sviluppa un circuito economico nuovo, che può sostenere e potenziare un settore come quello turistico che pur esprimendo fatturati inferiori all’industria ha grandi risvolti occupazionali, resi ancora più importanti dal fatto che le aziende manifatturiere che sopravvivranno alla crisi, difficilmente faranno nuove assunzioni”.
“Noto con compiacimento che ci si sta finalmente rendendo conto che la Francigena non è l’ennesimo itinerario escursionistico ma reca con sé un alone di mito, da diffondere e raccontare per soddisfare profondi bisogni religiosi e morali. Ciò che rende straordinario il Cammino di Santiago di Compostela non è il tracciato bensì chi lo percorre e le sue motivazioni. Attraverso la Francigena, la politica italiana (dal Governo al piccolo Comune che ne viene attraversato) può per una volta arrivare in orario all’appuntamento con la storia, organizzando seriamente il percorso, collaborando col mondo dell’associazionismo e del volontariato, realizzando una rete di ospitalità a basso costo, interagendo con la Chiesa alla quale competerà accogliere a Roma, presso la Basilica di San Pietro, i moderni pellegrini. Anche se sono 2mila i km dell’intera Francigena da Canterbury a Roma (mille in Italia) ed anche di più se si considera il collegamento con Santiago, già sarebbe molto se i circa 550 km del percorso in Toscana e nel Lazio costituissero già nel 2011 o 2012 un “unicum” offerto al mondo per un viaggio a ritroso nel tempo di mille anni indietro. Un viaggio carico di simboli, alla ricerca di sé stessi, di valori perduti, di esperienze intriganti. Adesso c’è da rimboccarsi le maniche, come hanno fatto i 6 Comuni della Valdelsa senese e fiorentina col loro progetto-pilota coordinato con la Regione Toscana, come sta facendo la Provincia con i team guidati dal vicepresidente Alessandro Pinciani, che anche in queste settimane stanno lavorando sul campo per assestare e migliorare il tratto senese della Francigena. In ogni Comune interessato dovrà sorgere una struttura di accoglienza. Dovranno essere definiti programmi di manutenzione e regole di salvaguardia urbanistica e paesaggistica. Ogni Parrocchia dovrà aprirsi all’incontro con migliaia di giovani e meno giovani che si dirigeranno verso Roma. Dopo Santiago, sta scoccando l’ora dell’Italia”.