I preliminari della Regionali interrompono la luna di miele del sindaco e della giunta
SIENA. I preliminari della consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale della Toscana hanno riservato spiacevoli sorprese a Nicoletta Fabio. Hanno interrotto la lunga luna di miele della sua giunta, che finora era riuscita sempre a gestire, in silenzio ed al proprio interno, le immancabili incomprensioni tra i molti inquilini che la compongono. Le differenze tra i gruppi sono ora venute allo scoperto, manifestandosi addirittura anche dentro qualche componente partitica. La Fabio ha così scoperto che molti suoi sostenitori, sotto il giubbotto “civico”, indossano ancora le vecchie camicie dei partiti politici nei quali hanno militato in passato. Alcuni marchiati col garofano rosso dei socialisti, altri col bianco fiore dei popolari democristiani o dei cattolici liberal democratici, altri infine con le insegne delle truppe laiche o delle trasformiste compagnie di ventura da sempre presenti nell’agone politico senese. I civici “puri”, quelli incontaminati da esperienza partitica, sembrano essere fuori della giunta a sognare “un mondo che non c’è” per preparare l’ennesima comparsa alla prossima elezione del sindaco.
Siamo dunque in presenza di una giunta “larga”, sostenuta da tanti gruppi diversi, cementata da un unico vero collante: contrastare il ritorno al potere della sinistra. Ma una cosa (non semplice) è far muro e vincere le elezioni, un’altra (ancor più difficile) governare una città “in crisi”. Del resto le difficoltà operative dell’esecutivo cittadino sono state chiaramente enunciate dalla stessa sindaca, che ha invitato i suoi assessori a “cambiar passo” dopo un anno e mezzo di rodaggio. Segni di innovazione e cambiamento rispetto alla passata gestione “rossa”, finita nella primavera del 2018, se ne son visti pochi.
Eppure il centrodestra civico, soprattutto nell’ultimo biennio, ha potuto beneficiare del disorientamento del “campo largo”, che solo ora è riuscito ad eleggere la nuova segretaria cittadina del PD, il perno della costituenda coalizione. Il nuovo vertice rosso, dopo aver ammesso di dover “ripartire da zero” (un’assicurazione per Nicoletta), si è messo “in ascolto” e non parla. A nome della ditta discetta su tutto la presidente dell’Amministrazione Provinciale Agnese Carletti. L’ente, scarsamente rappresentativo, al momento, ha per legge competenze limitate alla viabilità ed all’edilizia degli istituti d’istruzione di secondo grado, ma è una buona tribuna comunicativa anche su materie estranee a quelle istituzionali. In stagioni in cui tutti parlano di tutto, soprattutto in periodo elettorale, i cittadini vorrebbero dagli amministratori del “bene comune” azioni e fatti e concreti in risposta ai loro problemi, anziché reciproche delegittimazioni e chiarimenti sui posizionamenti nei partiti o nelle associazioni civiche comprese quelle a… tempo determinato.
Enzo Martinelli