Beko, Giani: “Spero che inizi da oggi una vera trattativa, senza parlare più di chiusura”
Il commento del presidente alla riunione svoltasi a Roma
“Con la riunione di oggi si apre, lo spero, una nuova fase della vertenza Beko. La disponibilità dell’azienda a iniziare un confronto su un nuovo piano industriale, senza aprire la procedura di chiusura o di licenziamento, permette di iniziare finalmente un vero confronto. Ora occorre che l’azienda cominci a dare concretezza alla disponibilità annunciata in questo incontro; da parte nostra auspichiamo anche che la scelta dell’azienda di disimpegnarsi, in prospettiva, su Siena, possa essere modificata al tavolo della trattativa”.
Sono parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a commento dell’incontro convocato oggi a Roma dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e cui ha partecipato direttamente il consigliere del presidente per le crisi aziendali Valerio Fabiani.
“Come Regione – ha evidenziato Giani – siamo pronti a fare la nostra parte e in questo senso accogliamo positivamente l’impegno del ministro a supportare gli investimenti e a porre il tema dell’acquisizione dell’immobile di Siena, garantendone la destinazione industriale. Dobbiamo fare tutto il possibile perché questa azienda possa essere rilanciata e per salvaguardare il lavoro ai 300 dipendenti dello stabilimento senese”.
“Nel corso dell’incontro di oggi, proprio per sottolineare l’impegno a guardare avanti – ha spiegato Valerio Fabiani – abbiamo confermato la disponibilità ad accompagnare questo percorso attraverso il piano straordinario per la formazione dei dipendenti che la Regione ha messo in campo, d’intesa con i sindacati, e che può arrivare fino a tremila euro a lavoratore o lavoratrice coinvolti”. “Inoltre – ha aggiunto – ci siamo messi al lavoro sul tema dell’immobile anche interagendo con la proprietà, consapevoli che è uno dei problemi del nostro sito”.
“A questo punto – ha concluso Fabiani – occorre che l’azienda faccia la sua parte e che nel nuovo piano industriale non si parli più di dismissioni ma di una nuova prospettiva industriale e occupazionale”.
Il commento di Michelotti (FdI)
“Il tavolo dedicato alla vertenza della Beko al quale ho partecipato oggi nella sede del Mimit, è stato caratterizzato dal ribadire, da parte del governo, che continua a dimostrare la massima attenzione su ogni aspetto di questa complessa vicenda, e del sindaco di Siena Nicoletta Fabio, che la destinazione produttiva e industriale del sito non è in alcun modo in discussione. Di fronte all’annunciata volontà dell’azienda di dismettere il sito, il Mimit ha chiesto ai vertici di prendere altri tre anni di tempo per ipotizzare possibili soluzioni alternative che garantiscano la continuità industriale. É stato altresì chiesto un nuovo piano industriale per 300 milioni di investimenti, con la previsione di 300 milioni. Grazie a questo impegno e al lavoro costante dell’esecutivo, il dialogo resta aperto. Nei giorni scorsi, un ulteriore incontro tra il ministro Adolfo Urso, il sottosegretario Fausta Bergamotto e il sindaco di Siena Nicoletta Fabio sul tema del canone di affitto al di sopra dei valori di mercato dello stabilimento senese della Beko, ha fatto emergere quanto quest’ultimo sia un aspetto cruciale. Si tratta, di fatto, di un elemento ostativo rispetto a qualsiasi ipotesi di ristrutturazione aziendale che frena la possibilità di investimenti. Un nodo che deve essere sciolto per tornare ad essere attrattivi. Il ministro Urso ha, in questo senso, ipotizzato oggi che il fabbricato sia acquistato dal Comune di Siena, dalla Provincia e dalla regione Toscana. Non può tacersi il fatto che questa situazione sia figlia di un percorso che risale ad anni fa, durante i quali le scelte industriali e bancarie non furono, evidentemente, le migliori. Oggi il canone è indiscutibilmente fuori mercato. Da parte nostra, continueremo a lavorare per garantire la tutela dell’occupazione dei nostri concittadini”.