Il team è stato scelto dalla Fondazione orizzonti d
CHIUSI. Chiarezza della presentazione, capacità di creare aspettative e fattibilità. Ecco i requisiti che hanno portato la Fondazione Orizzonti d’Arte di Chiusi a scegliere Roberto Catalano come vincitore del concorso per giovani artisti per l’allestimento del dittico “Pierrot Lunaire” di Schönberg e “Gianni Schicchi” di Puccini. La giuria, composta da esperti del settore, dopo aver esaminato tutte le domande e i relativi progetti presentati da giovani talenti italiani e stranieri con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, che, in team, dovevano, come richiesto dal bando di concorso, ideare regia, scene, costumi e luci per le opere che saranno messe in scena in prima assoluta nel mese di agosto 2014, durante il XII Festival Orizzonti di Chiusi, ha scelto il gruppo guidato da Catalano con 9 punti su 10. Catalano, classe 1985, laureato con lode in Filosofia e scienze etiche, a Cinecittà, è stato anche sceneggiatore all’action lab della “Factotum art” diretta da Sergio Rubini.
“Abbiamo molte aspettative su questo allestimento, e non solo perché sarà totalmente nuovo ma, soprattutto, perché – spiega Giovanna Rossi, presidente della Fondazione Orizzonti d’Arte di Chiusi – l’incarico è stato affidato attraverso un bando di concorso teso a premiare i giovani. Una scelta presa nel solco della strada intrapresa verso l’apertura e la valorizzazione dei giovani artisti e dei nuovi talenti che, a Chiusi, vuole andare di pari passo con la promozione della cultura come volano economico. Con questa regia, e relativo allestimento scenico, metteremo in mostra non soltanto le opere ma anche le persone, gli “operatori della cultura”, coloro che già lavorano in questo mondo o quanti vogliono entrarci, offrendo loro una piccola possibilità”. Tanti infatti, i giovani artisti, più o meno in erba che hanno risposto al bando di concorso. “Rientra negli obiettivi della nostra Fondazione dare spazio alla cultura in tutte le sue accezioni – continua Rossi – e il successo di risposte, e progetti ricevuti, è dovuto anche al contesto generale in cui, purtroppo, si sconta la latitanza di queste forme di collaborazione artistiche. Chiusi, ancora una volta, dimostra di essere in controtendenza e di aprirsi verso la partecipazione e il merito”.