ROMA. Una donna somala con cittadinanza italiana ha denunciato attraverso l'Associazione Antigone di essere stata tenuta nuda per ore a Ciampino nel corso di una perquisizione e di aver subito insulti razzisti. Lo racconta l'avvocato Luca Santini che lavora per l'associazione Progetto Diritti e per Antigone, associazione che da poco ha istituito la figura del difensore civico, l'avvocato Stefano Anastasia, contro episodi di violenza e privazione illegittima dei diritti e della libertà. il fatto è accaduto il 21 luglio scorso alle 10 di mattina, uando la donna, una somala con passaporto italiano è arrivata a Ciampino insieme ai nipoti. Al controllo in aeroporto gli operatori hanno prima posto la loro attenzione sui documenti della donna ipotizzando che avesse rapito i minorenni con cui viaggiava, che tra l'altro avevano passaporto britannico, poi che comunque li avesse portati in Italia irregolarmente. Superato questo primo problema ed effettuati i controlli è stata formulata l'ipotesi che la donna fosse un corriere della droga. La donna è stata sottoposta prima a un'ispezione dei bagagli poi a una perquisizione personale a cui non ha opposto resistenza, ha acconsentito a denudarsi e a mettersi nelle posizioni richieste ma ha rifiutato la perquisizione più invasiva ed ha chiesto di essere visitata da un medico. Per questo motivo le è stato detto 'questa nera è pazza', 'sei nera dentro e fuori'. La donna è stata poi tenuta nuda per varie ore. La situazione si è sbloccata alle 15 quando, nuda, avvolta da un cellophane da pacchi e con le manette è stata portata al policlinico Casilino dove è stato accertato che la signora non nascondeva nulla. La donna è stata lasciata libera con a carico una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.